Corinthium aes: alla scoperta della lega perduta Scienze per l'archeologia

Corinthium aes, una lega preziosa

Archeologia Viva n. 192 – novembre/dicembre 2018
pp. 62-70

di Alessandra Giumlía-Mair

Una lega metallica antichissima dalla patina nera dimenticata da secoli quasi avvolta in un’aura di mistero e magia

Parliamo del prezioso “Corinthium aes” scomparso dalle produzioni occidentali dopo la caduta dell’impero romano

Negli autori antichi troviamo riferimenti a una lega chiamata Corinthium aes, che a lungo gli archeologi hanno considerato un bronzo con sfumature di colore fra oro e argento.

Ma che differenza c’era tra questa lega e il normale bronzo? Il “mistero” è stato affrontato in uno studio di Alessandra Giumlía-Mair e Paul Craddock, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice tedesca Philipp von Zabern: Das schwarze Gold der Alchimisten, ovvero ‘L’oro nero degli alchimisti’.

Vi si spiega che si tratta di una lega a base di rame, di colore nero-viola o nero-blu, con piccolissime quantità di oro e/o argento, ferro e arsenico (circa 0,3-1%), patinata artificialmente in un bagno chimico contenente sali di rame, e ageminata con oro e argento o comunque con metalli di colore contrastante (queste agemine nere spesso sono erroneamente identificate come niello, un materiale molto diverso).

Indagini più recenti hanno poi individuato su oggetti di età romana altre leghe patinate, di diversa composizione, su cui si sviluppano colori diversi, forse ancora più rare delle patine nere.

Nelle fonti antiche tutto il fascino della “lega Corinzia”

Le citazioni più note si trovano in Plinio il Vecchio (Naturalis Historia 34, 6). Questi ci informa che il Corinthium aes era ‘la più rinomata’ tra le leghe di rame, ‘più preziosa dell’argento e quasi più dell’oro’, tanto da scatenare la cupidigia (adfectatio) di molti. […]