Trinitapoli. I sacri ipogei della fertilità Il culto della dea - I parte

Archeologia Viva n. 192 – novembre/dicembre 2018
pp. 18-30

di Anna Maria Tunzi

Un complesso impressionante di strutture scavate nelle bancate rocciose del Tavoliere delle Puglie

Alla periferia di Trinitapoli le ricerche archeologiche hanno consentito di riconoscere il cuore di uno dei più importanti
luoghi di culto della civiltà del Bronzo dove veniva celebrata la misteriosa divinità femminile che dava la vita

Un grande santuario, destinato ai culti della vita e della fecondità, degli antenati e dei defunti, dove il mondo dei segni celesti si poneva in relazione con la vita quotidiana. I culti ciclici, fondati sulla ripetizione di azioni rituali e sulla “devota” conservazione delle tracce di quegli atti, ripetuti nell’arco di almeno ottocento anni, si svolgevano all’interno di strutture ipogee, probabilmente in coincidenza di momenti fondamentali dell’annata agraria.

Siamo nel Tavoliere delle Puglie alla periferia di Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani. La località si chiama Madonna di Loreto. Qui la Soprintendenza (oggi SABAP-BAT FG) conduce scavi da decenni. L’area santuariale individuata, ora Parco Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli, si estende su più di cinque ettari ed è stata indagata in varia misura a causa della parziale sovrapposizione della città moderna.

Tra la fine del Bronzo antico e le fasi iniziali della media età del Bronzo (circa XIX-XVIII sec. a.C.), alla vigilia di profonde trasformazioni sociali, in buona parte dell’Italia centro-meridionale si riscontra un’intensa realizzazione di contesti per pratiche cultuali, incentrate soprattutto sulla richiesta di fertilità per uomini e animali. E in questi luoghi – così come avveniva con le imponenti fortificazioni degli abitati maggiori – le comunità riconoscevano dei punti fermi in cui definirsi.

Nel territorio pugliese, a seconda delle peculiarità geologiche dei siti prescelti, si ebbero varie tipologie di “complessi santuariali”: cavità naturali riattate (come le numerose grotticelle di Madonna di Grottole nei pressi di Polignano a Mare, nel Barese, e la vasta grotta Manaccora di Peschici, sul Gargano), oppure strutture dolmeniche (con almeno tre grandi aree di concentrazione di tali monumenti nel Barese, sul Gargano e nell’estremo Salento), fino ai numerosi ipogei diffusi – oltre che nel Tavoliere – nel contiguo territorio lucano (Melfi e Lavello). […]