Pietre preziose: la verità Scienze per l'archeologia

Archeologia Viva n. 5 – maggio/giugno 1989
pp. 74-76

di Guido Devoto

Le vere giade risultano quasi sconosciute presso le civiltà mediterranee

Si tratta di una reale “lacuna” o della nostra ignoranza in materia di archeogemmologia?

Pochi avranno sentito parlare di archeogemmologia, alla quale tuttavia di ricorre non di rado nell’ambito delle ricerche sui reperti archeologici. Si tratta di una branca dell’archeologia che si occupa delle corrette classificazioni dei diversi materiali usati come “gemme” rinvenuti negli scavi, siano essi minerali o rocce o sostanze organiche di origine animale o vegetale.

Indaga inoltre sulla provenienza di questi materiali da giacimenti sfruttati nell’antichità, sulle tecniche di lavorazione, sui fenomeni erosivi ed alterativi che le “gemme” subivano per l’uso e nei secoli per seppellimento in tombe o nei sedimenti archeologici.

I risultati di accurati studi svolti su reperti provenienti da tutto il mondo antico hanno messo in evidenza un fatto sorprendente: le giade, per gli antichi Cinesi le pietre più preziose al mondo in quanto simbolo di carità, modestia, coraggio, giustizia e saggezza, sono quasi sconosciute presso le antiche civiltà mediterranee e dell’Asia Anteriore. […]