La padrona dei mari Un capolavoro tecnologico dell'antichità

Archeologia Viva n. 5 – maggio/giugno 1989
pp. 10-17

di Filippo Avilia e Louis Godart

La trireme greca è giustamente la più celebre delle navi antiche avendo contribuito in modo decisivo al trionfo di Atene, ovvero della prima grande civiltà occidentale

La sua progettazione rappresentò la sintesi di secolari esperienze sul mare

Fu la più celebre delle navi antiche. La trireme, capolavoro di ingegneria navale, è tornata ad essere ammirata in una stupenda e fedele ricostruzione. Contribuì in modo determinate ad assicurare il trionfo della prima grande civiltà europea – quella ellenica – sull’impero persiano e il mondo orientale.

La storia della Grecia si confonde con quella delle innumerevoli esperienze navali dei marinai dell’Egeo dalla fine del IV millennio al V secolo a.C. è questa storia che tenteremo ora di ripercorrere.

Oggi Atene è il cuore di un “organismo” le cui membra si estendono sino alle coste anatoliche, a Creta, alle isole adriatiche, alla Grecia settentrionale e al Peloponneso. Nell’età del Bronzo, quando si formò la civiltà greca, la situazione era totalmente diversa.

Infatti il centro economico, politico e commerciale della Grecia era costituito dall’Egeo, dal suo mare e dal suo arcipelago. Il Peloponneso, l’Attica e le pianure della Grecia centrale e settentrionale costituivano soltanto la periferia di un impero marittimo di cui l’isola di Creta era incontestabilmente la capitale.

La fortuna della civiltà egea fu tutta legata al mare e alla capacità dei popoli minoici e micenei di saper sfruttare le loro doti di abili marinai e di commercianti. Apprezzati dai potenti monarchi della costa siro-palestinese e dell’Egitto, ne divennero gli interlocutori privilegiati. […]