Visitare Ercolano Archeologia vesuviana

scavi ercolano

Archeologia Viva n. 178 – luglio/agosto 2016
pp. 8-17

di Umberto Pappalardo

Per la maggiore vicinanza al Vesuvio la ridente cittadina del litorale campano più di Pompei fu sepolta e conservata dai materiali dell’eruzione

Ecco l’invito alla visita da parte di uno dei suoi più esperti conoscitori

Ercolano (Herculaneum) era una piccola città costiera della Campania, quasi a metà strada sulla via litoranea che congiungeva Napoli a Pompei e, oltre, a Stabia e Nocera. All’incirca otto chilometri da Napoli, tredici da Pompei e sette dal cratere del Vesuvio.

La prima menzione della città è in Teofrasto (371-287 a.C.) che la cita come Heracléion. A sua volta, Dionigi di Alicarnasso, storiografo del I sec. a.C., narra la leggenda secondo la quale essa sarebbe stata appunto fondata da Ercole al ritorno dal viaggio in Iberia, il che al di fuori del mito equivale a farne una città di nome e origine greca.

Il geografo Strabone (64 a.C.-26 d.C.), dopo aver accennato alla sua posizione strategica a guardia del Golfo e all’aria salubre, dice che fu sottomessa dapprima al dominio degli Osci, poi dei Pelasgi e dei Tirreni e infine dei Sanniti.

Ciò potrebbe significare che vi fu, ancor prima della città, un centro in mano alle popolazioni indigene.

Alla fine del VI sec. a.C. Ercolano cadde sotto l’egemonia che i Greci esercitavano lungo tutto il litorale della Campania, dalla rocca di Cuma al Capo Ateneo (punta della Campanella) sull’estremità della Penisola Sorrentina.

Verso la fine del V sec. a.C., assieme a Pompei e tutte le altre città della regione, eccetto Neapolis, cadde in potere dei Sanniti, spintisi dagli Appennini nella piana vesuviana e da lì al mare.

A tal proposito si deve precisare che gli unici scavi stratigrafici finora condotti, quelli nella Casa dei Cervi, hanno restituito testimonianze ceramiche risalenti al IV sec. a.C. Alcune iscrizioni in dialetto osco sono riferibili proprio al periodo sannitico.

Ribellatasi assieme a Pompei e Nola, nell’ultima riscossa degli Italici contro Roma per conquistare il diritto di cittadinanza, Ercolano fu espugnata nell’89 a.C. da un legato di Silla, Tito Didio.

Da questa data cessa l’autonomia politica della città che diventa municipio romano. Cicerone (106-43 a.C.) nel De lege Agraria l’annovera tra i più importanti centri della Campania. […]