Cacciatori di elefanti Scoperta preistorica ad Atella in Basilicata

Archeologia Viva n. 56 – marzo/aprile 1996
pp. 18-25

di Edoardo Borzatti von Lowenstern e Massimo Sozzi

Le ricerche in corso nel bacino di Atella in Basilicata hanno portato all’individuazione della linea di costa di un grande lago pliocenico dove gruppi di Homo erectus cacciavano grandi mammiferi
Ritrovate le inquietanti impronte di un elefante che testimonierebbero un singolare sistema di cattura

Da oltre un ventennio il gruppo di ricercatori del Laboratorio di Paleontologia umana dell’Istituto di Antropologia dell’Università di Firenze, guidato da Edoardo Borzatti von Lowenstern, conduce indagini nel bacino di Atella, in Basilicata. Scopo principale delle ricerche è individuare le testimonianze della presenza dell’uomo preistorico e le antiche linee di costa del lago pleistocenico che si formò in seguito allo sbarramento del corso del torrente Stroppino-Atella operato dal sollevamento dei terreni, formatisi alla fine dell’Età terziaria, connesso con l’attività del Volture.

Questo vulcano, con i suoi ultimi eventi parossistici, sarebbe stato anche l’artefice dello svuotamento dell’antico invaso lacustre. Datazioni assolute, eseguite sfruttando il decadimento radioattivo del potassio su alcuni prodotti del Volture, attestano che gli eventi eruttivi di maggior rilievo avrebbero avuto luogo in un intervallo di tempo compreso fra 740.000 e 500.000 anni fa, per cui l’esistenza del lago risulterebbe di conseguenza compresa fra questi due limiti temporali, ovvero in un periodo che va dalle fasi finali dell’interglaciale Gunz-Mindel fino alla seconda metà della successiva glaciazione Mindel. […]