Paura dei Fuochi di sant’Elmo A proposito di...

fuochi di sant'elmo fenomeno

Archeologia Viva n. 182 – marzo/aprile 2017
pp. 70-71

di Maura Andreoni

Nell’antichità il fenomeno elettrostatico che si riscontra soprattutto sulle navi durante le tempeste fu al centro di molte interpretazioni di tipo mitologico-religioso

Luci sul mare «come velocissimi destrieri»: così il poeta greco Alceo descriveva i cosiddetti Fuochi di sant’Elmo, quei bagliori che appaiono durante le burrasche sulle punte e gli spigoli dei corpi conduttori di elettricità.

Il fenomeno è particolarmente frequente in mare, sulle cime degli alberi delle navi, quando nell’atmosfera c’è forte caduta di potenziale.

Nel corso dei secoli questi fenomeni elettroluminescenti hanno suscitato timore e curiosità e di volta in volta l’uomo ha tentato di spiegarli con le conoscenze che aveva a disposizione.

Di queste luci parlarono autori greci e romani, come gli anonimi degli “Inni Omerici” e Alceo appunto (vissuto fra VII e VI sec. a.C.), Apollonio Rodio (III sec. a.C.) e poi Orazio Valerio Flacco… E anche grandi condottieri come Giulio Cesare, naturalisti come Plinio il Vecchio, filosofi come Seneca, storici come Plutarco, medici come Galeno o divinatori come Artemidoro di Naldi. […]