I massi dei Ciclopi. Opere poligonali nell’Italia centrale Italia preromana

mura ciclopiche

Archeologia Viva n. 182 – marzo/aprile 2017
pp. 58-63

di Alberto Pozzi

Le popolazioni italiche che si insediarono nell’Italia centrale prima della romanizzazione fecero spesso ricorso a una particolare tecnica megalitica

Questa tecnica consisteva nell’uso di grandi massi di diverse forme e misure per la realizzazione di grandiose muraglie delle quali si conservano in Lazio alcuni esempi straordinari

La storiografia romana ha enfatizzato l’espansione del potere dell’Urbe nel corso del periodo monarchico e di quello repubblicano. Ma è una storia scritta dai vincitori, per cui poco sappiamo sulle genti che abitavano l’Italia centrale nel corso dell’età del Ferro (I millennio a.C.) e che Roma poco per volta ha sopraffatto e assimilato.

Determinanti, ad esempio, furono i contatti con gli Etruschi, dai quali la Roma arcaica acquisì conoscenze tecniche e comportamenti rituali. Nel I millennio a.C., presumibilmente prima che i Latini si stanziassero nel Lazio – almeno secondo il mito della loro origine, enfatizzato da Virgilio nell’Eneide – la parte centrale della Penisola era abitata da genti diverse, ma forse tutte di una medesima etnia, che già da tempo si erano ripartite il territorio: Falisci, Umbri, Sabini, Volsci, Ernici, Sanniti, Piceni, per non parlare dei più meridionali Iapigi, Dauni, Peucezi e Messapi. Tutti lontani, per lingua e cultura, da Etruschi, Celti e Greci.

Nella parte centrale della Penisola, tensioni e conflitti portarono alla formazione di insediamenti fortificati da parte delle genti italiche. Qui, in particolare, prendiamo in esame le mura difensive, che ancora cingono città medie e piccole, realizzate in opus poligonale.

Si tratta di strutture megalitiche, cioè realizzate con pietre di medie e grandi dimensioni (da qualche quintale a diverse tonnellate), sagomate da abilissimi scalpellini, dove ogni masso mostra, sulla liscia faccia esterna, una forma poligonale, con diversi spigoli che combaciano a formare incastri millimetrici. La superficie di contatto fra i blocchi è ottenuta con un’angolazione che consente una adesione perfetta. […]