Culture storie imprese viaggi… tourismA cocktail irresistibile A proposito di...

tourisma salone archeologia e turismo culturale

Archeologia Viva n. 183 – maggio/giugno 2017
pp. 66-75

di Piero Pruneti

La recente edizione di “tourismA 2017” ha riscosso un successo di partecipazione senza precedenti

all’insegna delle buone storie raccontate e delle proposte di chi sa investire nel patrimonio pensando al futuro

Se mi chiedete come “tourismA” in sole tre edizioni abbia potuto diventare una manifestazione di massa e certamente la più importante in Europa per la comunicazione archeologica e il turismo culturale, io non ve lo so dire.

I numeri di “tourismA 2017”, dal 17 al 19 febbraio scorso al Palacongressi di Firenze, parlano da soli: almeno dodicimila visitatori (reali), ventotto fra convegni e workshop in cinque sale diverse (sempre affollate) per un totale di oltre duecentoquaranta relatori, sette entusiasmanti laboratori didattici in attività “perenne” e, nel settore espositivo, ottanta operatori culturali e turistici fra italiani ed esteri con originali proposte di visite e itinerari.

“Folle oceaniche” le ha chiamate il nostro Valerio Ricciardi (storico reporter della manifestazione) che necessariamente ha assistito a tutti gli eventi dall’inizio alla fine.

In realtà tali apparivano davvero, ad esempio dal palco del grande auditorium, quelle assemblee impressionanti di gente motivata e attentissima, che per dieci ore ogni giorno ha seguito gli interventi programmati dalla mattima (alle otto!) fino alle diciannove, spesso sacrificando anche il pranzo per i fuori programma.

Io comunque una risposta al fenomeno “tourismA” – in crescita esponenziale – credo di poterla tentare: la pluralità, la scientificità e l’accessibilità dei messaggi proposti, ovvero il fatto che a “tourismA” si scommette sulla curiosità intelligente: una scelta – consentitemi – non proprio di moda.

Mi preme anche sottolineare che “tourismA” ha raggiunto questi risultati disponendo solo dell’adesione (disinteressata) di tanti, tantissimi collaboratori e del convinto sostegno tecnico e morale della Giunti Editore, a cui appartiene Archeologia Viva, rivista madre della manifestazione, insieme alla piena disponibilità di FirenzeFiera. Tutto molto semplice e trasparente. […]