Disco del Templo Mayor: il corpo a pezzi della Luna Scienze per l'archeologia

scienze per l'archeologia

Archeologia Viva n. 183 – maggio/giugno 2017
pp. 56-59

di Guido Cossard

Un disco a bassorilievo scoperto negli scavi del Templo Mayor

Quasi sicuramente rappresenta la superficie del nostro satellite con una precisione che rivaluta le conoscenze astronomiche degli Aztechi rispetto a quanto siamo soliti attribuire ai Maya

Secondo la religione degli Aztechi, la dea Luna Coyolxauhqui era figlia di Coatlicue, dea della Terra, e di Mixcoatl, ‘Serpente di Nubi’, nome che tradisce una probabile identificazione con la Via Lattea.

Il mito di Coyolxauhqui è strettamente legato con quello di suo fratello Huitzilopochtli, dio azteco della guerra, talvolta anche chiamato Colibrì Sinistro o Uccello Mosca del Sud, visto che, nella cosmologia azteca, la parte sinistra rappresentava il punto cardinale sud.

Coatlicue, il cui nome significa ‘Gonna di Serpenti’, viveva nella città di Tollan ed era madre, oltre che di Luna Coyolxauhqui, anche dei suoi quattrocento fratelli minori, gli Huitznauas o ‘Stelle del Sud’.

Coatlicue un giorno decise di recarsi sul Monte del Serpente, alla Grande Distesa del Cielo, ove si trovava un importante luogo di culto: la dea intendeva prendersi cura delle necessità del tempio e rendere onore a tutti gli dei.

Mentre stava lavorando all’abbellimento del tempio, le cadde addosso una sfera piumata, discesa dal cielo. Coatlicue, che era assorta nel suo lavoro, non voleva perdere del tempo per una sfera di piume, e se la mise fra le pieghe della veste.

Quando Coatlicue terminò il suo lavoro, si ricordò della sfera e si mise a cercarla, senza però più riuscire a trovarla: non poteva immaginare che essa era penetrata dentro di lei, e l’aveva fecondata in modo sovrannaturale. […]