Nella tomba di Amenofi II Una mostra a Milano

Egitto tomba di Amenofi II

Archeologia Viva n. 186 – novembre/dicembre 2017
pp. 50-59

di Patrizia Piacentini

La tomba di questo faraone della XVIII dinastia scoperta dall’egittologo francese Victor Loret rientra in una delle vicende più straordinarie fra quelle che hanno segnato la storia archeologica della Valle dei Re e si lega all’Italia per la documentazione originale delle ricerche ottocentesche che si conserva all’Università Statale di Milano

La documentazione di Victor Loret (1859-1946) relativa alla scoperta della tomba di Amenofi II (1428-1397 a.C., XVIII dinastia), la KV35 (dove KV sta per Kings’ Valley e il numero indica l’ordine del ritrovamento – ndr), e di quella, avvenuta in precedenza, di suo padre Thutmosi III (1479-1425 a.C.), la KV34, è stata individuata agli inizi del Duemila negli Archivi di Egittologia dell’Università degli Studi di Milano.

Un diario di scavo giornaliero, accompagnato da disegni, fotografie e piante, fornisce la descrizione precisa dell’eccezionale ritrovamento. Questo materiale era stato solo riassunto in due rapporti preliminari presentati dallo stesso Loret all’Institut Égyptien del Cairo nel marzo e maggio 1898. Le tappe della scoperta e alcuni dati fondamentali, come la posizione in cui venne ritrovato il corredo funerario, erano rimasti sconosciuti per un centinaio d’anni.

Insieme a Loret all’interno del sepolcro

La sera del 9 marzo 1898, Loret entra nella tomba di Amenofi II e inizia a esplorarla, percorrendo a lume di torcia il corridoio e le sale piene di oggetti, in molti casi frantumati dai saccheggiatori. Oltrepassa il pozzo funerario (che aveva funzione rituale, scoraggiava intrusioni e proteggeva da allagamenti la camera funeraria), al cui fondo è annesso un piccolo ambiente, ed entra nell’anticamera.

Qui, all’interno di un modello di barca (la barca solare, simbolo di rinascita – ndr), Loret trova quella che potrebbe essere la mummia del faraone Sethnakht (1187-1184 a.C.), il fondatore della XX dinastia, chiaramente ricollocata nel sepolcro di Amenofi II, più antico di qualche secolo, in un periodo di insicurezza generale e che comunque verrà distrutta nel 1901 da saccheggiatori moderni. Dall’anticamera una scala porta al nucleo della tomba, la camera funeraria. […]