La Cortona dei principes Gli Etruschi al centro del potere

Archeologia Viva n. 34 – dicembre 1992
pp. 34-51

a cura della Soprintendenza Archeologica della Toscana e dell’Accademia Etrusca di Cortona

In età arcaica l’aristocrazia etrusca della Val di chiana costruì enormi tumuli ai piedi del colle della futura grande Cortona per seppellirvi i propri defunti nel segno del potere economico e sociale
Per quanto noti da tempo questi monumentali sepolcri non hanno finito di riservarci sorprese
Intanto viene offerta in mostra un’eccezionale serie di ritrovamenti

Il fondovalle della Val di Chiana, fra Arezzo e il lago Trasimeno, è ancora un territorio in gran parte sconosciuto, anche solo nella sua morfologia antica. L’aspetto odierno è frutto di opere di bonifica attuate soprattutto negli ultimi due secoli. Sconosciute sono così le fasi della valle, come il suo incidere sulle colture, sul popolamento, sulla viabilità e sull’economia; non indagate sono le prime importanti bonifiche, intraprese dal Comune aretino a nord, dalla Repubblica di Siena a ovest e, su tutta la valle, dalle prospere “aziende” benedettine.

I caratteri morfologici e la disposizione geografica della Val di Chiana hanno determinato per essa due precise vocazioni costanti nella sua storia. L’ampia e appena ondulata distesa di fertile terreno alluvionale, protetta dai venti e in parte beneficiante dell’azione del Trasimeno, irrigata da una serie di fossi e torrenti, ha offerto un “potenziale agricolo” ineguagliato nell’Italia Centrale, specie se rapportato alle ben più povere colture della regione.

La centralità della valle rispetto alla Penisola e il suo andamento longitudinale ne hanno segnata poi la seconda, costante vocazione: quella di nodo di transito. Infatti, proprio all’altezza in cui si chiude di fronte ai gioghi appenninici l’unica direttrice, parallela e quindi concorrenziale alla nostra, la Val Tiberina, il sistema nord-sud Tevere/Paglia/Chiana/Arno s’interseca con importanti percorsi trasversali est-ovest che sfruttano le facili valli del Nestore, dell’Esse, del Niccone e le rive settentrionali del Trasimeno sia per i traffici locali, sia soprattutto per le comunicazioni tra Tirreno e Adriatico, quale raccordo tra la valle dell’Ombrone e le valli del Piceno. […]