Pantalica e “il popolo delle api” Una grande realtà archeologica

Archeologia Viva n. 38 – maggio 1993
pp. 56-67

di Elisa Mereghetti

Le ricerche nella più vasta e spettacolare necropoli del Sud sono iniziate il secolo scorso ma la montagna di Pantalica conserva ancora l’interesse e il fascino di molti enigmi irrisolti
Una grande realtà culturale sviluppatasi nella Sicilia interna per circa 600 anni: centro palaziale dei Sicani in seguito occupato dai Siculi poi grecizzato e infine vittima dell’espansione siracusana

La montagna di Pantalica sorge alla confluenza tra il fiume Anapo e il Calcinara – Bottiglieria, in provincia di Siracusa. Nel tipico paesaggio dei Monti Iblei, caratterizzato da rilievi collinari e da profonde vallate, la Valle dell’Anapo è uno dei luoghi più suggestivi. Il fiume, contornato da oleandri e platani orientali, ha scavato nei millenni un canyon quasi inaccessibile.
Qui, in un silenzio carico di misteri, incontriamo la più vasta necropoli preistorica della Sicilia e di tutto il meridione d’Italia: oltre 5 mila tombe a grotticella artificiale, scavate nelle pareti verticali della montagna. Le rocce appaiono come traforate: migliaia di occhi bui ci osservano da ogni lato, fissati per sempre nel calcare.

Questa importantissima testimonianza di architettura funeraria rupestre ha da sempre affascinato l’immaginazione popolare, che vi ha ambientato suggestive leggende sul mitico “popolo delle api”. Forse è l’aspetto di enorme alveare che assume la montagna se guardata con gli occhi della fantasia? O, più probabilmente, l’abbondante produzione di miele che doveva essere al centro dell’economia di questa zona in epoca protostorica? […]