Archeologia Viva n. 181 – gennaio/febbraio 2017
pp. 50-59
di Emanuele Bartolini, Luana Vitale e Alessandro D’Alessio
L’altopiano di Torre Mordillo sospeso sulla valle del Crati nell’attuale territorio di Spezzano Albanese
conserva le eccezionali testimonianze di due popolazioni protagoniste del popolamento interno della regione: ora un museo e un parco consentono di riscoprire un insospettabile incontro di civiltà antiche
Sullo sfondo imponente del gruppo montuoso del Pollino, nel territorio del comune di Spezzano Albanese (Spixana in lingua arbëreshë) – cittadina della provincia di Cosenza di cultura italo-albanese, fondata nel XV secolo da una delle molte comunità fuggite dall’Albania invasa dai Turchi – è nato il Parco di Torre Mordillo.
Questo occupa un altopiano di quattordici ettari che si affaccia sulla piana di Sibari a circa un chilometro dalla confluenza dei fiumi Coscile ed Esaro, rispettivamente affluente e subaffluente del Crati.
Grazie alla particolare ubicazione in un punto nodale di antichi passaggi e di scambi tra la costa ionica, quella tirrenica e l’interno del territorio calabro, il pianoro è stato interessato da forme di stanziamento fin da epoca protostorica.
I l primo gruppo umano che per molti secoli risulta attestato sul pianoro di Torre Mordillo è riferibile agli Enotri, popolo a cui la tradizione storiografica attribuisce una provenienza egea.
Tant’è che i dati archeologici testimoniano durante il Bronzo Recente (metà XIV-XIII sec. a.C.) e Finale (XIII-XI sec. a.C.) una fitta rete di contatti commerciali tra Enotri, Micenei e altre genti di area siro-palestinese.
L’abitato protostorico di Torre Mordillo era organizzato per nuclei di capanne, di cui restano le buche di palo perimetrali e intonaci di argilla cruda con le impronte delle canne e dei rami utilizzati per le pareti.
Al Bronzo Recente (metà XIV-XIII sec. a.C.) risalgono i resti di una capanna a ferro di cavallo e un aggere, ovvero un terrapieno di difesa che doveva essere sormontato da una palizzata preceduta da un fossato. Sopra allo stesso aggere sono stati rinvenuti i resti di un’altra capanna, a pianta quadrangolare, costruita nella successiva età del Bronzo Finale (XIII-XI sec. a.C.). […]