Tutto il popolo di “tourismA” A proposito di...

tourismA 2018

Archeologia Viva n. 189 – maggio/giugno 2018
pp. 10-17

di Piero Pruneti

Si è svolto al Palacongressi di Firenze l’atteso appuntamento annuale con l’eredità del passato e con il mondo del turismo culturale organizzato da Archeologia Viva

Cresce “tourismA” e, insieme, un modo consapevole di proporre l’archeologia e il patrimonio storico, monumentale, paesaggistico. “tourismA” coinvolge ed entusiasma. Ma niente si costruisce da sé. I risultati di questa manifestazione arrivano dall’anima stessa della rivista che ne è all’origine, Archeologia Viva: una vicenda iniziata nell’ormai lontano 1982.

Apparirà strano a chi oggi è giovane, ma all’epoca – sembra preistoria – non esisteva il concetto di “archeologia pubblica”, anzi proprio non si parlava di archeologia, ritenuta materia per dotti. Ricordo i convegni dove non si capiva nulla; ci andavano solo gli esperti, perché gli archeologi si parlavano addosso: contavano il rapporto autistico con la materia, il senso di proprietà privata della cosa pubblica (tuttora tenace in certi ambienti…), le pubblicazioni dette “scientifiche” utili per i concorsi e che scomparivano dritte negli scaffali più alti delle biblioteche. Non parliamo dei musei, dove ti sentivi… ospite in casa altrui. Il diritto all’informazione dipendeva dall’umore dei funzionari. Non si potevano fare fotografie (questo fino a poco tempo fa!).

Erano beni culturali o segreti militari? Ricordo lo sconcerto di molti “addetti ai lavori” quando uscì il primo numero di una rivista di archeologia che finalmente parlava alla gente. Le reazioni andavano dal silenzio alla crisi di nervi. Ora siamo al trionfo della comunicazione, alla gara, condotta ai massimi livelli, per mettere in piazza le proprie scoperte e i propri studi.

Questa volta per una sincera volontà di coinvolgimento. Tante cose sono cambiate in questi ultimi trentacinque anni. L’esito è “tourismA”. […]