Incontro con Guido Barbujani La voce della storia

Incontro con Guido Barbujani: II dati genetici confermano quelli paleontologici e archeologici: veniamo tutti dall’Africa

Archeologia Viva n. 191 – settembre/ottobre 2018
pp. 76-78

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«II dati genetici confermano quelli paleontologici e archeologici: veniamo tutti dall’Africa »

«Le razze esistono ma solo nella nostra testa»

«Rinunciare alle basi razionali nel sostenere una teoria vuol dire ingannare se stessi e gli altri: oggi va di moda…»

Per il suo modo franco e immediatamente comunicativo di affrontare i grandi temi che riguardano l’umanità, il genetista Guido Barbujani ci ricorda molto da vicino un’altra persona che non le mandava a dire dietro agli untori e untorelli della nostra epoca, Margherita Hack.

Implacabile contro il rumoroso esercito di quanti scambiano il metodo scientifico con quello dei cantastorie, Barbujani ha lavorato su diversi aspetti della diversità genetica umana e della biologia evoluzionistica.

In collaborazione con Robert R. Sokal, è stato fra i primi a sviluppare i metodi statistici per confrontare dati genetici e linguistici, e così ricostruire la nostra storia evolutiva.

Le sue analisi della variabilità genetica in Europa sono fra i principali elementi a favore del modello di diffusione demica neolitica proposto per primo da Luca Cavalli-Sforza, secondo cui l’agricoltura si è diffusa in Europa soprattutto grazie all’immigrazione di agricoltori neolitici provenienti dal sudest.

Due importanti conseguenze di questi risultati sono che la maggior parte degli antenati degli attuali europei non si trovavano in Europa, ma nel vicino Oriente, fino all’epoca neolitica; e che i primi agricoltori, nel corso della loro espansione verso ovest e verso nord, hanno portato con sé le loro tecnologie, i loro geni, e forse anche le loro lingue.

Attraverso lo studio del DNA e di come le differenze genetiche sono distribuite a livello planetario, Barbujani è arrivato a dimostrare come il concetto tradizionale di “razza” non rappresenti una descrizione soddisfacente della diversità umana.

Al contrario, sembra che ogni gene o gruppo di geni presenti una diversa distribuzione, il che spiega come mai non si sia mai raggiunto un accordo fra i diversi cataloghi razziali proposti a partire dal Settecento. Nei suoi studi più recenti, si è occupato di DNA antico, nell’uomo di Cro-Magnon, negli Etruschi e nei nuragici. […]