Isole Canarie: una lunga cultura neolitica Preistoria atlantica

Isole Canarie: una lunga cultura neolitica

Archeologia Viva n. 167 – settembre/ottobre 2014
pp. 62-73

di Alberto Pozzi

Continua la serie di articoli dedicati al popolamento degli arcipelaghi europei

Ecco le Canarie con le testimonianze di un’antica popolazione ferma a un livello di cultura neolitica fino al momento della colonizzazione spagnola e alla sua conseguente rapida scomparsa dalla storia

L’arcipelago delle Canarie si trova a poca distanza dalla costa occidentale africana (l’isola più orientale, Lanzarote, dista da essa un centinaio di chilometri) fra Marocco e Mauritania, intorno al 28° parallelo, la latitudine del Medio Egitto.

Il clima è subtropicale temperato – particolarmente apprezzato dagli europei, che vi trascorrono lunghi periodi – arido sui versanti meridionali, più umido sui settentrionali.

Le isole maggiori sono Tenerife (con un’estensione nord-est/sud-ovest di circa 70 km), Gran Canaria (di forma subcircolare con un diametro di circa 45 km), cui seguono le orientali Lanzarote e Fuerteventura e le occidentali La Palma, La Gomera e El Hierro.

Prevale una vegetazione di tipo africano-tropicale, con distese brulle o coperte da piante grasse (tanti i fichi d’india, importati negli ultimi secoli).

Pianta caratteristica è l’albero del drago (Dracaena draco), noto per la longevità (un esemplare ha raggiunto 450 anni), il cui nome si deve forse al colore rossastro della linfa.

La morfologia di queste isole è tipicamente vulcanica: piccole e grandi caldere, ossia conche prodotte da un’attività vulcanica di tipo esplosivo e, naturalmente, molti picchi conici, testimoni di una più recente attività eruttiva.

Su tutti emerge il Teide, un vulcano attivo, alto 3718 metri, che domina il paesaggio di Tenerife e che costituisce la cima più elevata dell’arcipelago. […]