Gianicolo: l’ottavo colle di Roma 2500 anni di storia

Gianicolo: l’ottavo colle di Roma

Archeologia Viva n. 167 – settembre/ottobre 2014
pp. 46-61

di Sergio Rinaldi Tufi

Si trova sulla riva destra del Tevere e per questo non faceva parte delle sette alture canoniche dell’Urbe

Ma a partire dai primi re di Roma fino all’ottocentesca epopea garibaldina il Gianicolo è sempre rimasto un elemento topografico “attivo” nella vita della capitale

Ottavo colle? Sarà giusto usare quest’espressione anche per il Gianicolo (un colle certamente famoso), come si fa per designare, più o meno scherzosamente, persone, cose o entità che in qualche modo non rientrano, pur avendone potenzialmente il diritto, in liste codificate dall’uso?

Che so io, l’ottavo re di Roma, il tredicesimo apostolo, il quarto moschettiere, l’ottava meraviglia del mondo, il quinto Vangelo…

Una lista canonica dei sette colli di Roma è quella stilata, dopo altre proposte precedenti, alla fine del periodo repubblicano da Cicerone e poi nel I sec. d.C. da Plutarco: Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale. Il Gianicolo non c’è: come Trastevere e il Vaticano, era sulla riva destra del fiume, e perciò non era considerato parte integrante della città.

Il nome Ianiculum deriva dal dio Ianus, Giano, visto come fondatore: il tema della parola è collegabile con quello di ianua, cioè ‘porta’, ‘ingresso’, e in effetti il colle è un punto di passaggio obbligato lungo il percorso che collega con il mondo etrusco (percorso consolidato nel 240 a.C. con la costruzione della via Aurelia) e anche lungo il percorso che termina con le saline e il mare.

Il colle doveva essere fortificato (arx) fin da tempi remoti, e questa funzione di bastione-avamposto l’ha sempre mantenuta: ma c’era un vero nucleo abitativo?

Qualche fonte parla di Antipolis, quasi in contrapposizione al nucleo principale dell’Urbe sull’altra riva del Tevere; qualche altra di septem pagi (sette villaggi) sulla riva destra, e uno sarebbe proprio il pagus Ianiculensis: ma dell’abitato non si è trovata nessuna traccia. […]