Talassocrazie tra mito e realtà Archeologia navale

sviluppo delle tecniche di navigazione

Archeologia Viva n. 192 – novembre/dicembre 2018
p. 71

di Francesco Tiboni

Insieme al primo sviluppo delle tecniche di navigazione per garantire il trasporto di uomini e materiali emerge la necessità di assicurarsi il dominio del mare per la sicurezza dei commerci propri e… per l’insicurezza dei traffici rivali!

Tra le poche informazioni che gli autori classici ci forniscono a proposito della storia della navigazione, ce n’è una in particolare che, da sempre, è alla base della nostra percezione del ruolo che l’isola di Creta ha avuto nella diffusione delle pratiche marinaresche.

Infatti, affermando che «Minosse fu il più antico di quanti conosciamo per tradizione ad avere una flotta e dominare per la maggior estensione il mare», Tucidide, storico greco del V sec. a.C., ha fissato per sempre l’idea non solo dell’esistenza di una grandiosa flotta di imbarcazioni al comando del re di Cnosso, in grado di garantirgli la supremazia sulle rotte che incrociavano attorno all’isola, ma ha addirittura posto le basi alla teorizzazione di una serie di talassocrazie successive, talvolta minori, che, nel corso dei secoli, avrebbero interessato diverse zone del Mediterraneo.

Chiunque legga libri di storia della navigazione si imbatte spesso nelle cosiddette talassocrazie etrusche, liburniche o picene, solo per citarne alcune. […]