Etruscan passion: quando in Gran Bretagna si innamorarono dell’Etruria Una mostra a Cortona

Cortona. Etruscan passion: quando in Gran Bretagna si innamorarono dell’Etruria

Archeologia Viva n. 166 – luglio/agosto 2014
pp. 28-40

di Paolo Bruschetti e Paolo Giulierini

Il manoscritto dell’erudito Thomas Dempster e poi il Grand Tour del nobile Thomas Coke che acquistò l’opera

sono all’origine fra Seicento e Settecento della grande passione degli anglosassoni per la civiltà etrusca fino alla costituzione di una delle più importanti raccolte del British Museum

Tutto comincia con un manoscritto composto da Thomas Dempster (Cliftbog 1579 – Bologna 1625), un erudito scozzese, cattolico, inviso all’Inghilterra elisabettiana, che Cosimo II dei Medici agli albori del Seicento vuole a Firenze per nobilitare, attraverso un’opera letteraria, la stirpe dei regnanti della Toscana legandola ai progenitori Etruschi, nella tradizione di quel mito etrusco al quale lo stesso principato mediceo si era sempre riferito per la propria autoaffermazione.

Forte di un sapere enciclopedico sterminato, lo scozzese, che era docente di Diritto presso lo Studio Pisano, realizzò la prima opera sistematica sugli Etruschi: un manoscritto in latino, intitolato Hetruria regali (l’Etruria dei re), in sette libri, di cui i primi sei argomentavano della civiltà etrusca, mentre il settimo e ultimo trattava delle origini della famiglia Medici con una storia dei Granduchi fino a Cosimo II (1609-1621), saldando gli Etruschi con la Toscana contemporanea.

Il contenuto dell’opera era frutto delle conoscenze acquisite sul mondo etrusco durante il Rinascimento, principalmente basate sulle fonti classiche greche e latine, e non mancavano inserimenti di autori falsi.

Sempre dalla Gran Bretagna, quasi un secolo dopo, occorrerà l’arrivo di un altro personaggio, stavolta inglese, perché il prezioso manoscritto diventi di dominio pubblico: è il 21 agosto 1712 e Thomas Coke, adolescente e indocile nobiluomo, futuro conte di Leicester, si trova a Dover insieme al suo medico Thomas Hobart e al valletto Edward Jarret, pronto a salpare per Calais e intraprendere il suo Grand Tour, sognando l’Italia e le sue antichità romane.

A cambiare gli obiettivi di Coke saranno la scoperta del manoscritto di Dempster a Firenze e, soprattutto, la conoscenza degli Etruschi. […]