Archeologia Viva n. 165 – maggio/giugno 2014
pp. 66-71
di Susanna Massetti
Un territorio a elevato indice di conservazione archeologica e naturalistica nell’entroterra del golfo di Orosei
Qui la lunga storia della Sardegna si riassume come in un microcosmo
A circa dodici chilometri dal centro abitato di Irgoli, paese della Baronia in provincia di Nuoro, si trovano i suggestivi resti del santuario nuragico di Janna ‘e Pruna (in sardo ‘porta del susino’) e Su Notante, dislocato lungo un’antica via naturale di comunicazione che corre alle spalle della scenografica catena del monte Albo e che, attraverso i valichi di Janna (560 metri) e di Janna ‘e Pruna (590 metri), collega le valli del riu Cedrino e del riu Siniscola, due importanti direttrici di penetrazione, soprattutto in passato, dalla costa verso l’interno della Sardegna.
Il santuario è costituito da una serie di monumenti che a quote diverse si dispongono lungo le pendici del monte Senes (862 metri s.l.m.) a partire dal citato valico di Janna ‘e Pruna, dove, in un punto estremamente panoramico, è localizzato l’omonimo complesso sacro, oggetto nel 2001 e 2003 di due campagne di scavo curate dalla Soprintendenza per i Beni archeologici per le Province di Sassari e Nuoro. […]