Visiting Pompeii. Quando parlano le immagini Dentro la storia

Visiting Pompei. Quando parlano le immagini

Archeologia Viva n. 165 – maggio/giugno 2014
pp. 40-47

di Sergio Rinaldi Tufi, Gianluca Baronchelli ed Erica Zanon

Senza permessi particolari – come un qualsiasi visitatore – l’inviato di Archeologia Viva ha attraversato i luoghi comunemente accessibili della celebre città vesuviana riuscendo a comunicare il senso dell’antica tragedia in una serie di “mute immagini che parlano”…

Il suggestivo stagliarsi del Tempio di Giove sullo sfondo del Vesuvio, in un’inquadratura in cui le rovine non occupano il centro della scena, ma divengono quasi cornice.

Il Fauno che in genere si vede un po’ da lontano nelle foto che raffigurano la dimora a cui ha dato in pratica la denominazione tradizionale (appunto Casa del Fauno) ripreso in un insolito primo piano.

I visitatori che affollano la piazza del Foro, ma che dedicano il tempo – invece che a seguire i processi o a tenere contatti commerciali e politici, come gli abitanti antichi – a fotografare e a farsi fotografare.

Le eleganti nicchie per deporre gli abiti, che caratterizzano gli spogliatoi (apodyteria) degli impianti termali, e che delineano, insieme con la fine decorazione in stucco delle volte, il quadro di un’architettura di grande eleganza in edifici che sono quasi simbolo della qualità della vita quotidiana nelle città romane.

Il bancone marmoreo del thermopolium (bar, osteria) di Vetutius Placidus, con sullo sfondo un affresco raffigurante un genio, due Lari (antichissime divinità venerate presso il focolare domestico) e gli dèi protettori rispettivamente dei commerci e del vino, Mercurio e Bacco.

Le immagini di Baronchelli rendono omaggio a Pompei, città vivace e animata, favorita dalla buona posizione e dalla ricchezza del territorio. […]