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Corsica etrusca: eccezionale scoperta

Corsica etrusca: eccezionale scoperta

4 aprile 2019


Corsica etrusca: eccezionale scoperta

Una nuova scoperta avvicina ancora di più la Corsica all’Italia. Nel comune di Aleria, località Lamajone (settanta chilometri da Bastia), un team di ricercatori francesi dell’Istituto Nazionale di Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP) ha scoperto, sotto una necropoli romana, una straordinaria tomba etrusca ipogeica risalente al IV sec. a.C. contenente uno scheletro e decine di manufatti.

Un ritrovamento eccezionale, che getta nuova luce sulle pratiche funerarie degli Etruschi, antichi occupanti della Corsica, ma anche sui contatti che intrattennero con gli altri popoli del Mediterraneo. Quello di Aleria è un comprensorio centrale per documentare le pratiche funerarie nei secoli, tra cui pozzi per inumazioni, bare in muratura, casse di legno, pire. Un groviglio di tombe da cui solo negli ultimi anni sono riemersi oltre duecento manufatti, di cui la metà vasi integri, datati tra III sec. a.C. e III sec. d.C.

Per un personaggio di alto rango

Tra le scoperte più sensazionali è ora quella recente della tomba etrusca, avvenuta durante il sopralluogo del proprietario del terreno che, sfortunato lui, proprio lì avrebbe voluto “metter su” casa. Sicuramente destinata a una personalità di alto rango, la sepoltura è singolare anche per la sua conformazione, con una rampa di scale che conduce a un corridoio lungo sei metri al termine del quale, due metri sotto terra, è la camera sepolcrale.

Quest’ultima è stata rinvenuta intatta e con l’ingresso ancora sigillato da un ammasso d’argilla, frammenti di vasi, pietre e carbone. Secondo gli archeologi il primo sigillo venne aperto e richiuso qualche tempo dopo per poter aggiungere nuovi elementi del corredo e forse anche nuovi “ospiti”.

Al momento è stata liberata solo una parte dello scheletro del defunto, una spalla e il cranio, presto tuttavia saranno condotte analisi sulle ossa per sapere qualcosa di più dell’uomo o donna cui era destinato il sepolcro. Tra i reperti meglio conservati, tre calici a vernice nera, due profonde brocche con anse somiglianti agli skyphoi greci, un oinochoe (orcio in terracotta per versare vino nelle tazze), alcuni specchi.

Presenza etrusca sull’isola

Aleria è uno dei principali siti di riferimento per lo studio della presenza etrusca in Corsica e nel resto del Mediterraneo occidentale. Le prime indagini partirono da qui negli anni Sessanta del secolo scorso con la scoperta della necropoli preromana di Casabianda, il più importante sito funerario etrusco al di fuori dell’Italia nel quale furono rinvenuti oltre quattromilacinquecento oggetti ora esposti nel locale museo.

In posizione strategica nel Tirreno per le rotte marittime tra la Liguria e il sud della Francia, la Corsica fu crocevia per gli scambi commerciali tra Greci, Etruschi e Cartaginesi fino al 540 a.C., quando la famosa battaglia di Alalia (il nome greco di Aleria), cambiò per sempre le relazioni nel Mediterraneo occidentale. I commerci via mare vennero da allora in poi rigidamente regolati in zone d’influenza; tra 500 e 259 a.C., data della conquista della Corsica da parte di Roma, Aleria continuò tuttavia ad avere relazioni privilegiate con gli Etruschi.