Incontro con Giovanna Greco La voce della storia

Incontro con Giovanna Greco

Archeologia Viva n. 163 – gennaio/febbraio 2014
pp. 74-76

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Il racconto di Esiodo è fondamentale per comprendere le origini dell’istituzione religiosa»

«Se Dio ha creato l’uomo? Come archeologa mi sembra di capire il contrario»

«Tutti gli elementi inspiegabili della natura diventavano “aldilà”»

«Abbiamo un problema: non ci accettiamo come esseri finiti»

«La Madonna non è una “grande madre”»

È una studiosa della Grecità occidentale, ovvero di quella Magna Grecia dove per secoli popolazioni autoctone e coloni si incontrarono e scontrarono dando vita a un’entusiasmante sintesi di civiltà mediterranee.

L’interesse ai meccanismi del sacro, alle divinità, alle architetture scaturiscono dalla lunga esperienza di scavo nel santuario di Hera alla Foce del Sele, poco distante dalla colonia achea di Poseidonia, dall’esplorazione di città greche quali Cuma, Elea/Velia, Gela. L’attività di ricerca l’ha portata a indagare importanti centri indigeni dell’entroterra, da Serra di Vaglio (Pz) a Roscigno (Sa), scoprendo così i processi che portano alla costruzione di un’identità sociale e politica delle aristocrazie indigene.

Scavi, profondità di studi, ma anche un occhio attentissimo alla comunicazione dell’antico – a fare dell’archeologia uno strumento di progresso culturale, di emancipazione sociale, di sviluppo del territorio – hanno trovato realizzazione in progetti pilota come la prima proposta di ricostruzione, con le modalità dell’archeologia sperimentale, di una casa di età lucana sul pianoro di Serra di Vaglio o nel primo “museo narrante” al santuario di Hera al Sele, dove attraverso filmati, installazioni e riproduzioni virtuali si racconta l’arrivo dei Greci e la vita di un imponente complesso di culto dedicato alla Dea.

Incontriamo Giovanna Greco, ordinario di Archeologia classica all’Università di Napoli “Federico II”, alla ventiquattresima Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto, per una conversazione il cui tema “Religione e mito nel mondo antico” offre lo spunto a una riflessione sulla nascita del sacro, sul bisogno del divino da parte dell’uomo, prima e dopo il cristianesimo.

D: Nella storia dell’umanità, c’è il momento in cui si comincia ad avvertire o a pensare a un’entità superiore…

R: La nascita del divino nella mente dell’uomo è ancestrale; vi sono tracce di una presenza considerata “aldilà” dell’uomo che risalgono a quarantamila anni fa, al Paleolitico. La comparsa del fenomeno religioso, dapprima rivolto al cielo, alle stelle, ai fenomeni naturali, all’acqua, al fuoco, si sviluppa lentamente in altre forme, intorno a una sepoltura, al mistero della nascita e della morte; la vita sulla terra, la creazione e la trasformazione della natura sono vissuti come altrettanti aspetti di un “diverso da sé”, opera e appannaggio di un’entità superiore.

D: È nell’elaborazione dell’idea della rigenerazione, della fertilità e del rinnovamento che si forma la primordiale struttura del sacro…

R: Uno dei racconti più affascinanti è in Esiodo, poeta pastore, vissuto in Beozia intorno al 700 a.C. Nella sua Teogonia racconta le origini del mondo e la nascita del divino e degli Dei. Dapprima era il Caos; poi Gea, la Terra dall’ampio seno, partorì come suo simile Urano, il cielo stellato.

Dall’unione di Gea e Urano nacquero molti figli, che Urano odiava e nascondeva nella profondità del seno di Gea; questa, allora, persuase il figlio Crono a castrare il padre con un falcetto; dopo un gesto così sanguinoso, il cielo non si avvicinò più alla terra per l’amplesso notturno, cessò la procreazione primordiale e nasce il dominio di Crono.

La vicenda si ripete nella generazione successiva, con Crono che divora i figli avuti da Rea, figlia di Gea, fin quando Rea, aiutata da Gea, spinge il figlio Zeus contro il padre. Con l’uccisione di Crono e con il regno di Zeus ha inizio un nuovo ordine morale e l’istituzione di un governo patriarcale sull’Olimpo. È la nascita del mito degli Dei e dunque della religione. […]