Nel santuario di Plutone a Hierapolis di Frigia Dentro lo scavo

Ploutonion. Nel santuario di Plutone a Hierapolis di Frigia

Archeologia Viva n. 163 – gennaio/febbraio 2014
pp. 62-64

Intervista a Francesco D’Andria, a cura di Nicola De Paulis

Le ricerche degli archeologi italiani nella grande metropoli anatolica hanno portato al riconoscimento di uno dei più importanti complessi sacri dell’antichità collegati all’ingresso nel regno dei morti e al dio che lo presiedeva

Diversi erano, nel mondo antico, i siti dove si riteneva fosse situato l’ingresso dell’Ade, l’oltretomba, dove regnava Hades (Plutone per i Romani) rapitore di Kore (Proserpina), da cui il mito del viaggio di Orfeo nel regno dei morti, poi ripreso da Virgilio che narra la discesa di Enea agli Inferi presso il lago d’Averno, in Campania, e giunto fino all’Inferno di Dante.

In tutti questi luoghi si osservavano manifestazioni naturali del sottosuolo come sorgenti calde, fanghi che ribollivano, laghi dagli odori mefitici… in grado di colpire l’immaginazione dei visitatori, che le collegavano alla presenza del divino e che venivano interpretate appunto come entrate dell’Ade.

Qui sorgevano luoghi di culto, santuari, il più famoso dei quali si trovava a Hierapolis di Frigia (nell’odierna Turchia), conosciuto come Ploutonion, dov’era presente anche un oracolo, nominato da scrittori e geografi antichi.

Questo luogo straordinario è stato individuato con certezza e rimesso completamente in luce dall’équipe della Scuola di specializzazione in archeologia dell’Università del Salento, nell’ambito della Missione archeologica italiana diretta da Francesco D’Andria, che, fra l’altro, sempre a Hierapolis ha anche individuato il Martyrion e la tomba dell’apostolo Filippo: una delle più grandi scoperte dell’archeologia cristiana.

«Fra gli obiettivi della Missione archeologica italiana – afferma il professor D’Andria –, a parte i grandi restauri che stiamo conducendo, come quello del teatro, uno dei monumenti meglio conservati del Mediterraneo, c’era quello di verificare se le informazioni degli scrittori antichi su Hierapolis corrispondessero alla realtà storica». […]