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Carthago. Il mito immortale Mostra-evento a Roma

1 ottobre 2019


Carthago. Il mito immortale rivive a Roma
Mostra-evento

Fino al 29 marzo 2020 “Carthago. Il mito immortale”, la prima grande mostra interamente dedicata alla storia di una città tra le più potenti e affascinanti del mondo antico. Curata da Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo, Francesca Guarneri, Paolo Xella e José Ángel Zamora López, con Martina Almonte e Federica Rinaldi, l’esposizione è promossa dal Parco archeologico del Colosseo, con l’organizzazione di Electa. Ad accogliere la mostra- evento, i monumentali spazi del Colosseo e del Foro Romano, nel tempio di Romolo e nella Rampa imperiale.


Pendenti a testa, pasta vitrea. (Cartagine, Museo Nazionale)


Pezzi eccellenti (da tutto il mondo)

Oltre quattrocento i reperti, provenienti dalle più prestigiose istituzioni museali italiane e straniere, grazie a prestiti straordinari, frutto di un lavoro assiduo di cooperazione internazionale. L’esposizione prende avvio dalla storia della Fondazione di Cartagine da parte dei Fenici, passando attraverso l’espansione cartaginese nel Mediterraneo per approdare alla vita politica, amministrativa, religiosa della città nelle sue varie fasi.

Ampio approfondimento è dedicato al passaggio dal dominio cartaginese a quello romano: un complesso gioco di interscambio culturale che conduce il visitatore fino a Cartagine all’indomani della fine della III Guerra Punica. Chiudono il percorso la Colonia Concordia Iulia Carthago, la Cartagine cristiana, la riscoperta di Cartagine e Cartagine nell’immaginario moderno e contemporaneo.

Maschera ghignante del VI sec. a.C. (Mozia, Museo G. Whitaker)


Tra mito e realtà

Per la maggioranza degli autori antichi la nascita di Cartagine (in fenicio Qrtḥdšt, la “Città Nuova”) è legata alla regina Elissa/Didone, che avrebbe fondato la città dopo una lunga fuga da Tiro. Sempre dal mito di Didone deriva la spiegazione, in chiave greca, del nome del vecchio nucleo della città, byrsa (“pelle di bue” in greco). Tradizioni minoritarie parlano invece di una fondazione da parte dei tirii Azoros e Carchedon (eponimi proprio di Tiro e Cartagine).

Queste ultime tradizioni collocano la fondazione di Cartagine prima della guerra di Troia (quindi nel II millennio a.C.) mentre quelle più diffuse la datano all’ultimo quarto del IX sec. a.C.: una data più recente di quelle attribuite ad altre fondazioni fenicie (Lixus, Cadice, Utica) e più compatibile con l’evidenza archeologica finora individuata.

Statuetta di elefante del I sec. d.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale)


Sette secoli di vita

I circa sette secoli dell’esistenza di Cartagine – dalla fondazione, probabilmente alla fine del IX sec. a.C., alla distruzione nel 146 a.C. – sono soprattutto noti per vicende militari, ma l’archeologia mostra l’importanza della città nei fenomeni di espansione, commercio e interrelazione culturale.

Il progressivo controllo del Nord Africa, i contatti e gli insediamenti nelle principali aree del Mediterraneo, la vittoria navale di Cartagine, alleata degli Etruschi, ad Alalia (Corsica) sui Focei sancisce il ruolo della città come grande potenza mediterranea, nonostante le alterne vicende con i Greci di Sicilia.

Ritratto di Caio Giulio Cesare del I sec. d.C.

Decisivi saranno i rapporti con Roma. Dopo una serie di trattati nati da volontà di pacifica coesistenza (509, 348, 338 e forse 306 a.C.), scoppiano infatti le Guerre Puniche (264- 241; 218-202; 149-146 a.C.) che saranno fatali per Cartagine. Il 146 a.C. segna infatti la fine della città punica, anche se cultura e lingua resisteranno fino al V sec. d.C.


Nel Mare Nostrum uno scontro tra titani

Ampia parte della mostra è dedicata alle vicende delle due grandi potenze del mondo antico – Cartagine e Roma – lungo un percorso narrativo che si snoda, negli spazi del Colosseo, dalla fondazione dell’Oriente fenicio passando per la storia della città e dei suoi abitanti, l’espansione nel Mediterraneo e la ricchezza degli scambi commerciali e culturali nella fase che va dalle guerre puniche all’età augustea, fino a giungere alla complessità del processo di romanizzazione che ha portato Roma ad annientare, nella battaglia delle Egadi (241 a.C.), quella che era ormai divenuta l’unica temibile rivale per il controllo del mare.

E proprio dalle Egadi provengono reperti mai esposti prima, risultato delle campagne di ricerca condotte dalla Soprintendenza del Mare siciliana. Il processo di interscambio culturale tra le sponde del Mediterraneo è raccontato, all’interno del Foro Romano, nel tempio di Romolo con i casi di studio di Nora e Pantelleria.

Busto maschile detto “di Scipione Africano” di Età augustea. (Napoli, Museo archeologico Nazionale)


Epoca romana: lusso e grandeur

Il percorso prosegue nella Rampa imperiale con la rifondazione della nuova Colonia Concordia Iulia Carthago che per tutta l’età imperiale si distinguerà per la sua superficie di oltre 200 ettari e che diverrà a tutti gli effetti una città monumentale dotata di edifici da spettacolo e lussuose abitazioni private, famose ovunque per la ricchezza dei loro mosaici policromi di cui si hanno in mostra alcuni straordinari esemplari; si conclude quindi con testimonianze del nascente cristianesimo, di cui Cartagine è stata uno dei principali centri propulsori.

Mosaico della Dama di Cartagine del V-VI sec. d.C. (Cartagine, Museo Nazionale)


La storia oltre i cliché

Per Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo: «La mostra vuole andare oltre le vicende a tutti note delle guerre puniche e di Annibale, mettendo in luce gli articolati rapporti tra Cartagine e Roma e soprattutto il ruolo di queste due potenze nelle dinamiche politiche e commerciali del bacino del Mediterraneo. Un’esposizione che restituisce la forza e la fortuna dell’incontro delle diverse culture insediate lungo le rive del nostro mare».

Rostro Egadi 4 (III sec. a.C.) con decorazione di Vittoria alata sormontante iscrizione con i nomi dei due questori. (Favignana, Antiquarium ex stabilimento Florio)


Ricordando la tragedia del Bardo

Ai molti reperti giunti dai musei italiani e internazionali, nella mostra romana si affiancano quelli provenienti dal museo del Bardo di Tunisi. Una scelta per contribuire a rilanciare l’immagine, a livello internazionale, di quell’istituzione, colpita al cuore dall’attacco terroristico avvenuto il 18 marzo 2015, durante il quale sono morte ventiquattro persone, tra cui quattro turisti italiani. Una testimonianza di grande rispetto per uno dei musei archeologici più importanti di tutto il bacino del Mediterraneo.

Reperti in mostra. (Foto Claudia Pesacatori)


Per saperne di più…

Alla mostra si accompagnano due pubblicazioni edite da Electa. Il volume di studi, dai numerosi contributi, fornisce un grande affresco storico generale, sorretto da rigorose e aggiornate basi scientifiche. Privilegia alcune chiavi di lettura che mirano a introdurre il lettore nella realtà antica e, al tempo stesso, a consentirgli una riflessione su fenomeni moderni in qualche modo comparabili. A questa pubblicazione si affianca una guida, bilingue italiano e inglese, che accompagna il visitatore attraverso le varie sezioni della rassegna e nel percorso espositivo al Foro Romano.

Info: 06.9967700
www.parcocolosseo.it


Foto apertura articolo: ricostruzione virtuale di Cartagine, porto commerciale e tophet, 150 a.C. (Punto Rec Studios)