News

Rilievi assiri Straordinarie scoperte in Kurdistan

10 dicembre 2019


Dieci imponenti rilievi rupestri raffiguranti il sovrano e le più importanti divinità assire lungo un grande canale d’irrigazione scavato nella roccia.

È l’ultimo eccezionale risultato delle ricerche della missione archeologica nel Kurdistan iracheno condotta dall’Università di Udine e della Direzione delle Antichità di Duhok sotto la guida di Daniele Morandi Bonacossi e Hasan Ahmed Qasim.

Un canale “artistico” per irrigare i campi

Il sito archeologico è quello di Faida (20 km a sud di Duhok nel Kurdistan iracheno settentrionale). Qui gli archeologi lungo un antico canale d’irrigazione di quasi sette chilometri di lunghezza hanno individuato dieci imponenti rilievi rupestri di epoca assira (VIII-VII sec. a.C.) scolpiti nella roccia.

Alimentato da un sistema di risorgenti carsiche, il canale di Faida fu scavato per ordine del sovrano assiro Sargon (720-705 a.C.) alla base di una collina. Dal canale principale si diramavano canali più piccoli, che consentivano di irrigare i campi circostanti e di aumentare la produzione agricola delle campagne nell’entroterra di Ninive, capitale dell’impero.

 

Re, divinità e animali simbolo

I dieci bassorilievi portati ora alla luce ritraggono il sovrano assiro rappresentato due volte, alle estremità di ogni pannello (di quasi 5 m di larghezza e 2 di altezza) e una serie di divinità stanti sui loro animali simbolo.

I soggetti sono rappresentati mentre avanzano  verso destra, nel senso della corrente dell’acqua che scorreva nel canale. Le figure divine rappresentano il dio Assur, la principale divinità del pantheon assiro, su un dragone e un leone con corna; sua moglie Mullissu, seduta su un elaborato trono sorretto da un leone; il dio della luna Sin, anch’egli su un leone con corna; il dio della sapienza Nabu, su un dragone; il dio del sole Shamash, su un cavallo; il dio della tempesta Adad, su un leone con corna e un toro; infine Ishtar, dea dell’amore e della guerra, anch’essa su un leone.

Territorio difficile e… post bellico

Questo stupefacente complesso di opere d’arte rupestri uniche al mondo è parte di uno scenario ancora post-bellico, fortemente minacciato da atti vandalici, scavi clandestini ed espansione del vicino villaggio con le sue attività produttive.

Negli anni fra la nascita dello Stato Islamico come auto-proclamata entità statale nel 2014 e la sua sconfitta nel 2017, inoltre, i rilievi di Faida si sono trovati a soli venticinque chilometri dalla linea del fronte.

 Mirabile sistema idraulico

In futuro lo  straordinario canale di Faida si affiancherà agli altri canali, acquedotti e rilievi rupestri assiri che il “Land of Nineveh Archaeological Project” ha già studiato e documentato, progettando il loro restauro e valorizzazione attraverso la creazione di un parco archeologico-ambientale del sistema idraulico assiro nella regione da inserire nella lista UNESCO del patrimonio dell’umanità.

L’idea è dunque quella di aprire il canale e i suoi bassorilievi al turismo iracheno e internazionale, permettendo così la più vasta diffusione della loro conoscenza e una loro più adeguata protezione.

 

Il progetto di ricerca, tutela, restauro, valorizzazione, formazione e cooperazione internazionale è sostenuto da: Governo Regionale del Kurdistan – Iraq, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, ArcheoCrowd e Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.