A piedi… Nella storia. Calzature per tutti: uomini e divinità! Dall'antichità a oggi

Archeologia Viva n. 199 – gennaio/febbraio 2020
pp. 22-28

di Anna Maria Nardon e Martina Rodinò

A partire dalla preistoria la ricerca della “buona scarpa” ha sempre accompagnato l’umanità fino ai nostri giorni dove anche la tecnologia più sofisticata è messa in campo per dar vita a sempre nuove proposte di funzionalità ed eleganza

E i calzolai? Platone li considerava alla stregua degli scienziati mentre Plutarco ci ricorda che a Roma i sutores avevano una loro ben rispettata corporazione 

Le scarpe dicono molto della persona che le indossa. Forma, colore, materiale, decorazioni rivelano il sesso del proprietario, il mestiere, la condizione economica, il gusto estetico… La cultura erudita del XVII e XVIII secolo dedicò particolare attenzione all’argomento, dando vita a un originale filone di ricerca che ebbe in Francia e Germania il suo epicentro.

Il primo studio organico sulla calzatura classica si deve al francese Benoit Baudouin, il quale, figlio di un calzolaio e laureato in teologia a Parigi, fu l’autore del De calceo antiquo, pubblicato ad Amsterdam nel 1667. Questo volume rappresentò l’atto di nascita di quella che oggi si chiama calceologia, la disciplina che si occupa dello studio della calzatura.

Baudouin definì Dio come “primo calzolaio della storia”, traendo spunto dal passo della Genesi secondo cui, al momento di cacciare Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, il Signore fornì loro di che coprirsi. Purtroppo, la ricerca archeologica ha spesso riservato un’attenzione incostante e superficiale a questa classe di oggetti, talvolta considerati di secondaria importanza.

Solo negli ultimi vent’anni si è venuta costituendo una branca della disciplina che coniuga un approccio archeometrico all’indagine iconografica e letteraria, dando valore a questo prezioso accessorio che, fin dall’antichità, ha accompagnato l’uomo… nel suo cammino. […]