Archeologia Viva n. 200 – marzo/aprile 2020
pp. 76-81
di Marco Peresani e Davide Delpiano
Questo periodo della Preistoria ha sempre evocato condizioni ambientali molto diverse dalle attuali che furono il motore stesso dei vasti fenomeni migratori e della frequentazione degli ambienti estremi di quell’epoca
Il caso dei sapiens di Piovesello sull’Appennino piacentino attesta addirittura
un accampamento a quota elevata per i periodi di caccia
L’era glaciale è un periodo della Preistoria che ha sempre evocato mondi e paesaggi talmente diversi da quelli attuali tanto che appare improbabile, ai nostri occhi, che le dinamiche migratorie e insediative di quell’epoca abbiano potuto riguardare esseri umani tali e quali a noi. Eppure, protagonista indiscusso dell’ultima glaciazione* (che ha avuto il suo picco freddo attorno a 24.000 anni fa) è proprio Homo sapiens: l’uomo anatomicamente moderno in espansione tra 45 e 40 mila anni fa in un’Europa ancora popolata dai Neanderthal, la specie autoctona che sarebbe stata sostituita e assorbita geneticamente [continua a leggere sulla rivista]