Le mille vite di Belzoni La riscoperta dell'Egitto

Archeologia Viva n. 200 – marzo/aprile 2020
pp. 32-40

di Francesca Veronese

Nella Padova di fine Settecento il figlio di un barbiere rionale è destinato a uscire presto dall’anonimato per riscoprire l’antica civiltà del Nilo ed essere considerato oggi uno dei padri dell’egittologia: le sue peripezie nella Terra dei Faraoni ispireranno il celebre personaggio di Indiana Jones

Esploratore, ingegnere, inventore, pioniere dell’archeologia italiana… Giovanni Battista Belzoni fu questo e forse anche di più. Eccezionale in tutto, a partire dai suoi oltre due metri di statura, ebbe una vita straordinaria segnata per prima cosa dall’avventura egiziana. Di fatto Belzoni fu uno dei primissimi europei che, all’inizio dell’Ottocento, quando la terra dei Faraoni cominciava a svelare i suoi segreti, si dedicò – senza in verità averlo preordinato – all’esplorazione di quel mondo sconosciuto, su cui si era depositata talmente tanta polvere (e sabbia) da farne perdere la memoria.

Una certa ripresa dell’interesse verso l’antico Egitto era avvenuta alla fine del Settecento, grazie alla spedizione (1798-1801) di Napoleone al cui seguito, oltre alle truppe, era partita anche una nutrita rappresentanza di studiosi. Il risultato fu l’arrivo nel Vecchio Continente delle prime conoscenze scientifiche sulla Terra del Nilo cui seguì un’inevitabile “caccia alle antichità”. Nei primi anni dell’Ottocento, consoli, diplomatici, esploratori e avventurieri si avvicendarono in un territorio dal fascino irresistibile. Belzoni si mosse in questo contesto. [continua a leggere sulla rivista]