Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 200 – marzo/aprile 2020

di Piero Pruneti

Siamo arrivati al duecentesimo! Questo è il duecentesimo numero della nuova serie di Archeologia Viva, rinata sana e robusta nel 1988 nella casa editrice di Sergio Giunti dopo i precedenti turbinosi anni passati ad alto rischio estinzione con un microscopico, per quanto volenteroso, editore fiorentino. In duecento numeri, che per un bimestrale fanno più di una generazione, la nostra rivista si è visibilmente trasformata per andare incontro alle esigenze di una comunicazione chiara e inclusiva di una materia che certamente tende alla autoreferenzialità.

Da disciplina aristocratica, dove chi non capiva era l’ignorante di turno, l’archeologia si è fatta materia sociale, dove chi non sa renderla pubblica può ritrovarsi lui ai margini dell’arena. Non è invece cambiata la qualità dei contenuti che, come all’inizio della nostra impresa, rimangono scientifici e di prima mano, senza niente concedere a ritornelli di argomenti e luoghi comuni e tanto meno a fantastiche ipotesi. Il principio è semplice: abbiamo un cervello e cerchiamo di usarlo, senza mai abdicare al metodo inaugurato da Galilei. E il segreto lo conosciamo tutti (se vogliamo): non confondere mai la scienza con la fede.

Sono passati duecento numeri e la nostra non è più solo una rivista. Seguendo l’impulso dei suoi lettori all’approfondimento e alla partecipazione, Archeologia Viva ha dato vita – caso unico di impresa editoriale mirata e multiforme – a due grandiosi eventi internazionali, che sono “tourismA”, di cui si è appena conclusa la sesta edizione, e “Firenze Archeofilm”, in terza edizione ora a marzo, di cui trovate il programma in allegato con una proposta di cinema su passato e presente dell’Uomo che parla da sola.

Si tratta di due manifestazioni che per ricchezza di temi, complessità di proposte e presenza diretta del pubblico non trovano paragoni a livello mondiale. Quanti vi partecipano superano ormai gli stessi lettori della rivista, ma siete sempre stati voi che leggete a motivare il nostro lavoro.          

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”