Relitto di Kaukana Sorprese dal mare antico di Sicilia

19 marzo 2020


Missione congiunta

Si è conclusa con successo la terza campagna di archeologia subacquea in Sicilia condotta dall’Università di Udine, nell’ambito di un più ampio progetto di collaborazione scientifica con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e il supporto dell’Institute of Nautical Archaeology di College Station (Texas, Stati Uniti), denominato Kaukana Project.

Straordinario relitto a due metri di profondità

Il progetto prevede un organico programma di ricerca e studio delle testimonianze storico-archeologiche conservatesi lungo il litorale compreso tra le antiche città di Ispica, Kaukana e Kamarina, in provincia di Ragusa, finalizzato alla ricostruzione del paesaggio sommerso e costiero.

In particolare l’Unità di archeologia subacquea dell’Ateneo friulano ha concentrato le proprie ricerche nella baia a sud del sito greco-romano di Kamarina, nel ragusano, dove a soli due metri di profondità giace il già noto relitto di 14 metri di lunghezza e 3 di larghezza di una navis lapidaria di fine II sec. d.C. ora sottoposto a nuove indagini secondo le più recenti tecniche e tecnologie.

Carico eccezionale (e costosissimo)

La nave trasportava due colonne monolitiche, semilavorate e lunghe poco più di 6 metri, di marmo giallo numidico.

Si tratta di marmo caratterizzato dalla grana fine e compatta, con venature giallo-paglia, che arrivava a Roma dall’Africa fin dal I sec. a.C. e la cui esportazione continuò per tutto il III sec. d.C., risultando, nell’Editto dei prezzi di Diocleziano, il marmo più costoso.

A questo carico principale si aggiungevano altre merci come blocchetti di marmo grigio e arenaria compatta, nonché anfore africane.

Contenitore questo generalmente destinato al trasporto di olio e i cui luoghi di produzione si trovavano in territori corrispondenti all’odierna Tunisia.

Infine anche un … “pezzo da novanta”

Di notevole interesse è stato il recupero di un reperto piuttosto raro ovvero un bozzello in legno a puleggia, una carrucola usata per tendere e manovrare la velatura dell’imbarcazione.

Lo strumento è stato rinvenuto, come si vede nell’immagine,  in perfetto stato di conservazione e con ancora una delle cime in posizione.

Sulle orme di …Sebastiano Tusa

Kaukana Project è nato nel 2017 dalla volontà di Sebastiano Tusa, già Soprintendente del Mare e poi Assessore ai beni culturali della Regione Sicilia, e tragicamente scomparso il 10  marzo 2019 nel disastro aereo del volo Ethiopian Airlines.

Oggi, tutte le attività a mare sono coordinate da Massimo Capulli , docente di archeologia subacquea e navale del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine e Fabrizio Sgroi della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana con la collaborazione dell’Ufficio Locale Marittimo di Scoglitti della Capitaneria di Porto di Pozzallo.

Foto Massimo Capulli e Dario Innocenti