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Ostia Antica Patrimonio Europeo Prestigioso riconoscimento

2 Aprile 2020


L’area archeologica di Ostia Antica diventa Patrimonio storico e culturale europeo.
Lo ha annunciato la Commissione Ue, che ha insignito del “Marchio del patrimonio europeo” dieci siti dell’Unione, dalla Polonia al Portogallo.

Un marchio importante

I siti sono stati selezionati da una giuria di esperti indipendenti.
Con l’aggiunta degli ultimi dieci, salgono a 48 i luoghi detentori del marchio europeo, fra i quali figurano anche il Forte di Cadine (Trento) e il Museo casa Alcide de Gasperi (Pieve Tesino).

La direttrice Barbera: “Ostia Antica esprime gli odierni valori europei”

Grande soddisfazione esprime Mariarosaria Barbera, direttrice del Parco archeologico di Ostia Antica, che ad Archeologia Viva dichiara:
«È un riconoscimento molto importante che ci rende orgogliosi in quanto viene conferito a quelle realtà che si sono contraddistinte per la loro capacità di veicolare valori europei tra cui l’integrazione, la circolazione di idee, il principio di multiculturalità. Ostia in ambito italiano è il sito di più antica storia e memoria che riporta in età moderna questi valori.

«Ostia – dal latino Ostium – era la ‘bocca’ (del fiume Tevere), ovvero la porta di Roma e quindi in questo senso già in antico e per tutti i suoi nove secoli di vita, ha rappresentato un melting pot di culture, civiltà, modi di sentire. Non è un caso che l’emblema più orgoglioso di questa qualità di Ostia è il Piazzale delle Corporazioni, con i suoi 61 stand di mosaici che riproducono merci, navi di provenienza da tutto il bacino del Mediterraneo, da Cagliari all’Africa, all’Asia ovvero tutto quello che costituiva in antico il cuore dell’impero romano.

Una “palestra” di arricchimento culturale

«Negli ultimi tre anni (data d’insediamento della nuova direzione – ndr) abbiamo dato molto spazio alla comunicazione e anche alla formazione di studiosi di tante università italiane e straniere che utilizzano Ostia come palestra d’informazioni, idee e arricchimento culturale con cicli di conferenze legate all’archeologia pubblica e alla legalità, dirette streaming dai depositi, iniziative aperte alla comunità locale.

Messaggio vincente…

«Siamo molto felici – prosegue Mariarosaria Barbera – che questo nostro modo di vedere la storia e la cultura sia stato riconosciuto e apprezzato in un momento nel quale molte nubi si addensano sull’Europa con una doppia spinta manichea tra modello integrativo e modello che dissolve in qualche modo questi valori (con movimenti sovranisti che diventano poi indipendentisti per non dire altro).

«Ebbene, Ostia non può essere il punto di svolta nel nostro modo di vedere l’Europa, ma è tuttavia un piccolo segnale questo riconoscimento assegnato all’Italia, a questa città romana di antichissima tradizione, la prima colonia di Roma, fondata nel IV secolo prima di Cristo. Non scordiamoci che la storia di Ostia si è dipanata per almeno nove secoli, declinando lentamente dopo aver resistito all’interro della costa, all’arrivo dei barbari, fino a riproporsi, con il Borgo di Gregoriopoli, come città medievale…
Insomma, è un messaggio molto importante l’aver riconosciuto a livello europeo il valore fondativo della nostra storia.

Passata l’emergenza coronavirus, quando riapriremo, potremo già esporre il marchio di Patrimonio europeo… magari nell’ambito di una bella grande e partecipata cerimonia».

Foto: Parco Archeologico Ostia Antica