Spello e… la villa dei Mosaici Nel mondo romano

Archeologia Viva n. 201 – maggio/giugno 2020
pp. 52-61

di Giorgio Bonamente e Sara Stangoni

La lussuosa residenza di età romana tornata in luce nella famosa città d’arte dell’Umbria durante lo scavo per un parcheggio e resa visitabile con una struttura ad alta tecnologia di valorizzazione e salvaguardia ambientale rappresenta una straordinaria testimonianza di arte musiva in uno spazio abitativo privato

Il dio del vino Dioniso raccomandava ai bevitori: «Tre coppe di vino non di più stabilisco per i bevitori assennati. La prima per la salute di chi beve; la seconda risveglia l’amore e il piacere; la terza invita al sonno».

È il commediografo ateniese Eubulo, vissuto fra V e IV sec. a.C., a tramandare il suggerimento nel suo vademecum, e torna in mente osservando la mescita del vino che campeggia sul pavimento centrale della Villa dei Mosaici di Spello.

È il III sec. d.C. e la città di Hispellum vive una stagione di particolare prosperità, merito della strategica posizione lungo la via Flaminia che da Roma portava ad Ariminum (Rimini) attraversando la Valle Umbra. Un potente imprenditore decide di costruire qui, subito fuori le mura, una magnifica villa, con raffinati mosaici che esibiscano la sua posizione sociale. [continua a leggere sulla rivista]