Luce etrusca per Cortona Antiche tecnologie

Archeologia Viva n. 201 – maggio/giugno 2020
pp. 40-51

di Luigi Donati

L’antica città della Valdichiana aretina dove ancora oggi risiede un lucumone nominato dall’Accademia Etrusca ha in programma una mostra su quella che fino a tempi recenti  è stata la lotta dell’uomo contro l’oscurità

Uno spazio particolare è riservato ai sistemi di illuminazione degli Etruschi di cui la stessa Cortona conserva il celebre “lampadario” ora simbolo dell’esposizione

Luce, lux in latino, fos (Φϖς) in greco: tre termini brevissimi con lo stesso significato in altrettante lingue diverse, ma che riassumono una ricchezza di contenuti semantici di altissimo spessore, tutti accomunati da una forte valenza positiva. Il tema della luce intesa come “cosa buona”, come vita, contrapposto a quello delle tenebre che rendevano ancora il creato un “abisso”, compare infatti già nei primi righi del racconto della Creazione con cui si apre la Genesi.

È lo stesso concetto che viene ribadito anche nel prologo del vangelo di Giovanni (…«In Lui era la vita / e la vita era la luce degli uomini / e questa luce splende ancora nelle tenebre / poiché le tenebre non riuscirono a offuscarla») ed è comune presso le varie culture antiche del Mediterraneo, dall’Egitto al mondo omerico. [continua a leggere sulla rivista]