News

Riapre il giardino di Boboli Eccezionale museo a cielo aperto

 22 maggio 2020


Il risveglio delle Gallerie degli Uffizi dal lockdown comincia dal Giardino di Boboli.
Dopo due mesi e mezzo, il giardino mediceo (parte del complesso museale delle Gallerie degli Uffizi insieme all’adiacente Palazzo Pitti) ha finalmente riaperto i suoi cancelli al pubblico.
I visitatori possono tornare ad ammirare le meraviglie paesaggistiche e architettoniche di uno dei più antichi e splendidi esempi di giardino “all’italiana”, che accoglie, tra i suoi viottoli immersi nel verde, una vasta collezione di piante e fiori rari e oltre 300 sculture risalenti all’età classica, al Rinascimento e al Barocco.

Profumo di… ripartenza

«Aprire Boboli, il cuore verde di Firenze, alla fine della fase più critica e buia dell’emergenza, è un segnale di rinascita molto potente, un augurio per tutti noi – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt –. Seguiranno gradualmente, come suggerito dal Comitato tecnico-scientifico del Governo, i musei di Palazzo Pitti e gli Uffizi. Intanto godiamoci il giardino: invito tutti i visitatori ad ammirarlo non solo per i suoi tesori botanici ma anche come uno splendido museo a cielo aperto, con il suo patrimonio inestimabile di sculture antiche, rinascimentali e barocche disseminate ovunque».

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt (a sinistra) e il sindaco di Firenze Dario Nardella nel Giardino di Boboli appena riaperto. 

Durante l’ultimo anno (periodo di lockdown incluso) i lavori per rendere Boboli ancora più bello non si sono mai fermati.  Moltissimi gli interventi effettuati, oltre alle operazioni di cura e tutela del verde (solo per quest’ultimo aspetto è stato investito circa un milione di euro).

Tra i monumenti anche… un obelisco (originale)  

Boboli, parco storico tra i più celebri al mondo, si estende alle spalle dell’edificio granducale di Palazzo Pitti per circa quattro ettari e mezzo. I Medici per primi ne curarono la sistemazione, creando un nuovo modello di giardino, detto “all’italiana”, caratterizzato da vialetti delimitati da siepi, strutture scenografiche, fontane, sculture, rapidamente imitato ed esportato in molte corti europee.
All’interno di uno dei luoghi più suggestivi di Boboli, l’anfiteatro, campeggia il cosiddetto obelisco di Boboli: un obelisco egizio in granito rosso proveniente da Roma dove era stato trasportato dall’Egitto nel I secolo d.C.

(Foto Sailko/Wikimedia)

Da Heliopolis al Granducato

Il materiale lapideo in cui l’obelisco di Boboli è scolpito proviene da Assuan e le iscrizioni che lo decorano ricordano Atum importante divinità della città di Eliopoli. Malgrado non si conosca esattamente la collocazione originale e l’epoca di erezione le iscrizioni portano a collocarne la realizzazione intorno al regno di Ramses II (1297-1213 a.C.), e la provenienza, come per altri obelischi romani, appunto da Heliopolis.
Nel XVI secolo il cardinale Ferdinando de’ Medici lo acquistò a Roma e lo collocò tra le magnifiche collezioni di antichità di Villa Medici, dove venne posto nei giardini sul Pincio.
Quando il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena erede dei territori e del patrimonio mediceo, decise di portare a Firenze tutti i beni trasportabili di Villa Medici, l’obelisco fu uno dei primi a partire.

La vasca più grande del mondo antico  

Alla fine del 1840 davanti all’obelisco venne collocata la grande vasca in granito grigio scolpita in un unico blocco e proveniente forse dalle Terme Alessandrine in Campo Marzio. Lunga oltre sette metri, è la più grande vasca pervenutaci dal mondo antico.

Un museo a cielo aperto

La vasta superficie verde di Boboli costituisce un vero e proprio museo all’aperto, popolato di statue antiche, rinascimentali e barocche – con qualche esemplare del Novecento – disseminato di fontane spettacolari come quella del Nettuno e dell’Oceano, e con meravigliose grotte artificiali, prima fra tutte quella celeberrima realizzata da Bernardo Buontalenti.

Le dinastie Lorena e Savoia arricchirono ulteriormente l’assetto del giardino, ampliando i confini che costeggiano le antiche mura cittadine fino a Porta Romana.

E anche un tocco rococò

Di notevole suggestione visiva è la zona a terrazzamenti ove si trova il padiglione del Kaffeehaus, raro esempio di architettura rococò in Toscana, e il grande viale su cui si affaccia la Limonaia, costruita da Zanobi del Rosso fra il 1777 e il 1778. La visita a Boboli completa quella alla Reggia di Pitti, di cui è parte integrante, e consente di cogliere pienamente lo spirito della vita di corte ai tempi dei Granduchi.

Anche a Boboli in vigore tutte le norme contro il coronavirus

È dunque vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi (viene misurata con termoscanner agli ingressi); è obbligatorio indossare la mascherina durante tutta la permanenza; è necessario mantenere una distanza interpersonale di almeno 1,80 m; sono proibiti gli assembramenti; i gruppi non possono essere formati da più di 10 persone. A tutela del rispetto di queste regole la Grotta del Buontalenti e il Museo delle Porcellane rimangono chiusi.