Ravenna e l’antico Porto di Classe sull’Adriatico A proposito di...

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Archeologia Viva n. 176 – marzo/aprile 2016
pp. 58-61

a cura di Fondazione RavennAntica

Invito alla visita del nuovo Parco archeologico

Sorto con criteri espositivi d’avanguardia nel luogo dove a partire dall’età augustea ma soprattutto al tempo di Ravenna capitale dell’impero si sviluppò uno degli scali più importanti del Mediterraneo antico

Dopo la pausa invernale, riapre a Ravenna dal 12 marzo il sito archeologico dell’Antico Porto di Classe (quattro chilometri dalla città attuale): prima stazione del Parco archeologico, sviluppatosi intorno alla celebre basilica di Sant’Apollinare in Classe (metà VI sec.) e che l’anno prossimo si arricchirà con il Museo della Città e del Territorio (ricavato nell’ex zuccherificio di Classe) e, successivamente, con la basilica di San Severo (fine VI sec.) rimessa in luce grazie a una impegnativa serie di campagne di scavo.

Il tutto nell’ambito delle attività promosse e realizzate dalla Fondazione RavennAntica d’intesa con la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna e l’Università di Bologna.

Il porto di Classe è stato per diversi secoli uno degli scali più prestigiosi del mondo antico: qui Ottaviano Augusto, verso la fine del I sec. a.C., fece costruire gli imponenti moli foranei che consentivano l’attracco delle grandi navi da trasporto (onerariae) e insediò la flotta imperiale con raggio d’azione nell’intero Mediterraneo orientale.

In seguito, nel corso del V secolo, quando l’Impero romano d’Occidente si dibatteva ormai in una crisi senza ritorno, Ravenna fu fatta capitale (dal 402) e Classis, oltre al porto, vide svilupparsi anche una consistente civitas, assumendo un fondamentale ruolo strategico come sbocco commerciale oltre che baluardo militare sull’Adriatico. […]