Tunisia. Silenzio parlano i mosaici! L'antichità in diretta

Archeologia Viva n. 202 – luglio/agosto 2020
pp. 30-39

di Umberto Pappalardo

I tappeti musivi realizzati nelle fastose residenze dell’Africa Proconsolare romana dalle più esperte maestranze dell’epoca e che ora formano la parte più consistente del grandioso patrimonio museale della Tunisia ci documentano l’intero panorama sociale economico e ideologico di una delle province più produttive e dinamiche dell’Impero

Nel mondo antico l’arte non era semplice decorazione – com’è avvenuto in età contemporanea a partire dallo Stile Liberty – ma celava sempre connessioni semantiche profonde, che tocca a noi individuare e interpretare. Così le decorazioni figurate del Partenone (ora in gran parte patrimonio del British Museum…) si riferivano alla storia mitica di Atene: la Centauromachia alla guerra contro i barbari Persiani, i frontoni con la contesa fra Atena e Posidone alla fondazione mitica della città, mentre il fregio riproduceva su un piano ideale le reali feste annuali delle Panatenee. Lo stesso avvenne nell’arte romana.

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