San Casciano dei Bagni Il grande santuario di Apollo

3 agosto 2020


Un gigantesco santuario salvifico dedicato ad Apollo rivede la luce in Toscana a San Casciano dei Bagni (Si): è il sorprendente risultato della seconda campagna di scavi condotta nell’estate di 2020 nell’area del Bagno Grande dalla Soprintendenza di Siena. Il team internazionale che partecipa allo scavo era pronto infatti a indagare “semplici” strutture termali di età romana, quando lo scavo stratigrafico sta invece portando alla luce un vasto santuario attivo fra I sec. a.C. e II sec. d.C., ma con preesistenze etrusche e riusi tardoantichi.

Già dalla metà del Cinquecento si conoscevano iscrizioni dedicate ad Asclepio/Esculapio, Igea e soprattutto ad Apollo, provenienti dalle prossimità del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, che celebravano le proprietà salutari delle sorgenti d’acqua calda. Sotto gli occhi degli archeologi in queste ultime settimane sì è dischiusa la scoperta di una struttura santuariale, con un meraviglioso basamento e soprattutto un’iscrizione di età imperiale che comincia con l’inequivocabile «Apollini scacrum pro salute…».

Quel luogo di culto accanto alle sorgenti calde

«Si tratta di una scoperta epocale per San Casciano dei Bagni – ha commentanto il soprintendente Andrea Muzzi –. Abbiamo finalmente la certezza che in questa valle sacra un grande santuario dedicato ad Apollo circondasse le sorgenti più calde. Peraltro è una splendida metafora: dopo questi difficili mesi di pandemia, questo scavo riporta alla luce un santuario salvifico dedicato ad Apollo. Un meraviglioso augurio per l’inizio di grandi stagioni di scavi e una scommessa per la cultura in questi tempi difficili».

Una storia di guarigioni che risale all’epoca etrusca

Secondo Jacopo Tabolli, funzionario archeologo della Soprintendenza e coordinatore del comitato scientifico del progetto, «si deve alla caparbietà del team, che ha affrontato uno scavo difficile, tra il fango e l’acqua calda, l’aver riportato in luce le prime tracce monumentali del culto di Apollo presso il Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.

All’eccezionale epigrafe rinvenuta si legano anche offerte votive come delle splendide orecchie in bronzo e piombo che alludono alle forze guaritrici del dio. E in fondo il piombo è sacro prima di Apollo all’etrusco Suri: dal materiale che emerge possiamo immaginare che il culto presso le sorgenti termali preceda ancora i Romani e affondi appunto nell’epoca etrusca. Una storia che l’archeologia potrà scrivere con le prossime campagne di scavo».

Un’emozione unica: l’entusiasmo dei giovani ricercatori

Trionfante anche il commento della sindaca Agnese Carletti: «Sono state giornate bellissime quelle passate sugli scavi e negli ultimi giorni vedere gli occhi lucidi dei ragazzi di fronte alle scoperte che stavano facendo è stata un’emozione unica. Un progetto che parte da lontano questo, già avviato dalla passata Amministrazione, e una consapevolezza che oggi diventa certezza: la ricchezza che abbiamo sotto terra è immensa e lavoreremo per farla emergere del tutto. Con questa scoperta si sancisce l’importanza delle acque e delle terme di San Casciano dei Bagni nella storia dell’intera area e, non da meno, si crea un’opportunità incredibile per lo sviluppo di tutto il nostro territorio».

Team internazionale

La direzione scientifica dello scavo è di Emanuele Mariotti, coadiuvato da un comitato scientifico coordinato da Jacopo Tabolli (Soprintendenza di Siena Grosseto e Arezzo) e
composto da Lisa Rosselli (Università di Pisa), Stefano Camporeale (Università di Siena), Hazel Dodge (Trinity College Dublin) e Paraskevi Christodoulou (University of Cyprus).