Maestri pittori a Arelate Gallia Romana

Maestri pittori a Arelate - Arles

Archeologia Viva n. 176 – marzo/aprile 2016
pp. 38-45

di Daniele Vitali, Nicolas Delferrière e Nicola Bianca Fàbry

Un nuovo tesoro archeologico sta tornando in luce ad Arles nel sito dell’antico centro portuale sul Rodano

Si tratta di affreschi di una residenza romana del I sec. a.C. che tanto possono raccontarci sulla realtà storica e sociale di una città resa florida dai commerci fra la costa e l’interno della Gallia Narbonese

Gli scavi in corso ad Arles, l’antica Arelate, hanno portato in luce una straordinaria documentazione d’intonaci romani dipinti.

Siamo sulla riva destra del Rodano, circa trecento metri dal fiume, nel quartiere di Trinquetaille presso “La Verrerie”, la ‘vetreria’, la manifattura che per un quarto di secolo (1782-1809) qui produsse bottiglie di vetro nero destinate al trasporto e alla conservazione di derrate.

L’area, attualmente di proprietà comunale, era già stata oggetto di scavi negli scorsi anni Ottanta, scavi che avevano consentito di rilevare i caratteri dello sviluppo urbano di questa colonia dedotta da Giulio Cesare (Colonia Julia Paterna Arelate Sextanorum) e che, a partire dal 30 a.C. – siamo agli inizi dell’età augustea – fu dotata di infrastrutture civiche e amministrative.

Da quegli scavi erano venuti in luce numerosi mosaici, che sottolineavano l’importanza dell’antico settore urbano sulla destra del Rodano: in circa un ettaro di superficie erano apparse due domus, con apparati decorativi di lusso (mosaici, marmi su pavimento e a parete) realizzati alla fine del II sec. d.C., nella media età romana imperiale.

Intorno al 260 d.C. le due domus risultano saccheggiate e distrutte da un incendio, nell’ambito della generale situazione di insicurezza in cui si trovava l’impero. Cinque dei mosaici scoperti furono strappati e, dopo il restauro, esposti al Museo Dipartimentale di Arles antica.

Una delle domus con i mosaici che abbiamo appena citato era stata appunto realizzata nel II sec. d.C. sopra i livelli di crollo, abbandono e riempimento di una precedente dimora della tarda età romana repubblicana (oggetto degli scavi in corso).

I lavori di verifica, documentazione e acquisizione di dati archeologici, ripresi nel 2014, hanno individuato ben tre fasi principali di rifacimenti, la più antica delle quali, conservata per uno spessore di circa un metro e mezzo dalle stesse strutture che la ricoprivano, ha catalizzato l’interesse degli archeologi, intenzionati a far luce sul primo abitato strutturato di Arelate. […]