Archeologia Viva n. 176 – marzo/aprile 2016
pp. 8-15
di Esaù Dozio
La nave colata a picco nel I sec. a.C. davanti a una piccola isola a sud del Peloponneso mentre faceva rotta verso un grande porto della penisola italiana
Con uno straordinario carico di opere d’arte racconta un mondo romano in piena trasformazione sotto il fascino del contatto ravvicinato con la cultura greca
Ora ne parla una mostra in corso al Museo di Antichità di Basilea
Poco dopo il 70 a.C., come attestano i rinvenimenti numismatici, una grande nave da trasporto merci, una oneraria, con a bordo decine di statue in marmo e in bronzo, naufraga davanti ad Anticitera, una piccola isola greca fra Creta e il Peloponneso, punto di transito obbligato sulla rotta dall’Egeo verso l’Occidente.
I membri dell’equipaggio e i passeggeri affondano insieme al prezioso carico: è il prologo di una delle più appassionanti scoperte nella storia dell’archeologia marina.
Quasi duemila anni dopo, nella primavera del 1900, un gruppo di pescatori di spugne s’imbatte per caso nel relitto di questa nave, dopodiché, con il supporto della marina greca, inizia il recupero di un notevole numero di capolavori di eccezionale qualità.
In seguito, il luogo del ritrovamento resta inesplorato per decenni, fino a quando, nel 1976, il relitto viene nuovamente localizzato da un leggendario pioniere della ricerca oceanografica, il francese Jacques-Yves Cousteau (1910-1997).
Questa seconda campagna di ormai quarant’anni fa, piuttosto breve, si concentrò su un’area limitata del fondo marino, ma permise comunque di riportare in superficie nuove opere d’arte e numerosi frammenti, con cui spesso si è riusciti a ricomporre i reperti già recuperati a inizio secolo.
Per lungo tempo l’interesse della comunità scientifica si è focalizzato sulle celebri sculture trasportate e sul cosiddetto “meccanismo di Anticitera”, uno straordinario e complesso strumento, anch’esso parte del carico della nave, che permetteva di calcolare complessi fenomeni astronomici.
Lo studio complessivo di tutti i reperti recuperati dal fondale del naufragio si deve, in anni recenti, agli archeologi del Museo Nazionale di Atene; i risultati sono culminati in una mostra e nella pubblicazione di un esaustivo catalogo.
L’attuale esposizione “Il tesoro sommerso. Il relitto di Anticitera” all’Antikenmuseum di Basilea integra questo fondamentale lavoro scientifico con ulteriori riflessioni di carattere storico e culturale, focalizzando l’attenzione sul contesto nel quale il drammatico evento ebbe luogo. […]