Archeologia Viva n. 204 – novembre/dicembre 2020
pp. 8-21
di Patrizia Piacentini e Giuseppina Capriotti Vittozzi
Ecco la lunga storia di interventi architettonici sull’isola dedicata al culto della dea più amata dagli egiziani antichi che termina nella nostra epoca con il trasferimento del celebre complesso monumentale per metterlo al sicuro dalle acque del Nilo
Archeologia Viva pubblica il presente articolo in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia al Cairo e l’Università Statale di Milano nel quarantennale del salvataggio dei templi
«Chi ha adorato l’Iside di File ne esce felice, non solo perché diventa ricco, ma anche perché ottiene lunga vita»: così scriveva più di duemila anni fa un visitatore dei templi innalzati sulla celebre isola del Nilo subito a valle della prima cateratta, una decina di chilometri a sud di Assuan.