Archeologia Viva n. 204 – novembre/dicembre 2020
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di Luigi Fozzati
All’Italia dei premi, record mondiale, dai vini ai formaggi, dalle poesie ai saggi di architettura, mancano alcune categorie che hanno reso famoso il Bel Paese. In rigoroso ordine alfabetico: archeologi, botanici, geologi. Aree e musei archeologici, giardini e parchi, coste, colline, montagne… hanno incantato gli scrittori del Grand Tour e infine masse di turisti giramondo. Eppure agli artefici di queste meraviglie, ovvero a coloro che le hanno studiate e protette, poco viene riconosciuto. Continua a leggere sulla rivista