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Cibo sotto la cenere Ecco il "frigorifero" di 300.000 anni fa

30 ottobre 2020


Una scoperta senza precedenti

Un nuovo studio rivela come i nostri antenati impararono a conservare il cibo più di 300.000 anni fa.
Alcuni ricercatori della Sapienza, in collaborazione con l’Università TAU di Tel Aviv, hanno scoperto come, già dal Paleolitico Inferiore, una comunità di ominini vissuti a Qesem Cave (Israele) circa 300.000 anni fa conservasse cibo e altri materiali deperibili utilizzando una sostanza naturale con un altissimo potenziale antibatterico: la cenere di legna.

Un esempio di lama litica archeologica su cui sono state individuate micro-tracce e micro-residui  della lavorazione di materiale organico trattato con cenere di legna.

Lo studio è frutto di una ricerca diretta da Cristina Lemorini, responsabile del Laboratorio di analisi tecnologica e funzionale dei manufatti preistorici del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, in collaborazione con il laboratorio DANTE (Sapienza) e con l’Università TAU di Tel Aviv.

Indietro nel tempo

«L’eccezionale scoperta – spiega Lemorini – retrodata l’utilizzo di tecniche di conservazione di materiali deperibili, finora mai individuate in periodi cronologici così antichi e ridisegna l’immagine dei nostri antenati, mettendo in luce una complessità cognitiva e culturale, finora inaspettata, già a partire dal Paleolitico Inferiore».

Due repliche di lame litiche dopo l’uso dove sono evidenziate modificazioni microscopiche causate dall’impiego per la lavorazione dei cibi.  (Credits: Qesem Cave Research Project Archive)

Simulazioni e certezze

La testimonianza dell’uso della cenere di legna per conservare e/o per arrostire cibo e per conservare la pelle delle prede uccise, posponendone così la lavorazione, è data da particolari modificazioni microscopiche dei margini d’uso delle lame litiche utilizzate da questi antichi ominidi associate a micro-residui. Micro-tracce e micro-residui, supportati da una sperimentazione ad hoc che ha riprodotto lo stesso tipo di evidenze utilizzando repliche di lame litiche per manipolare materiali organici trattati con cenere di legna, si sono rivelati una sorta di impronte digitali che potranno permettere di caratterizzare tale attività anche in altri contesti paleolitici.

In apertura: un momento della sperimentazione con il taglio di un tubero trattato con cenere di legna impiegando la replica di lama litica (Crediti: Qesem Cave Research Project Archive)