Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 205 – gennaio/febbraio 2021
di Piero Pruneti

Cari Lettori, mai come in questo momento gli auguri per l’anno nuovo hanno perso la facile gratuità di una semantica scontata sostanziandosi di seri contenuti positivi, di accorate attese di rinascita. Siamo arrivati stremati all’inizio del nuovo decennio con un’economia a pezzi, tante sofferenze, tanti morti (magari avessero avuto ragione i Don Ferrante che negano il contagio!). Sappiamo di dover stringere i denti in questi ultimi mesi – si spera – di una pandemia finalmente tallonata dalla disponibilità dei vaccini.

La situazione generale, finora caratterizzata da un rincorrersi di provvedimenti di chiusura e parziale apertura della vita sociale, ci ha obbligati a rimandare le grandi manifestazioni internazionali organizzate dalla rivista, in particolare “tourismA” e “Firenze Archeofilm”. Sono due eventi che si distinguono per l’incredibile affluenza di pubblico e di operatori del settore, che vivono di partecipazione corale e che quindi necessitano di normalità. Non siamo abituati a vedere le nostre sale semivuote e tantomeno vogliamo arrenderci alla pandemia realizzando dei surrogati. Dunque “Firenze Archeofilm” a primavera, se sarà possibile, e “tourismA” a ottobre (sperando…).

Con il 2021 Archeologia Viva entra nel suo quarantesimo anno. Chi l’avrebbe detto, quando nacque reggendosi su gambe debolissime, prima di entrare in casa Giunti, che ci assicurò da subito il massimo sostegno insieme a una completa autonomia. Siamo liberi, da sempre, avendo come unico riferimento lo scrupolo scientifico di quanto comunichiamo.
Evitiamo l’archeologia “commerciale”, quella che insiste sui soliti temi arcinoti e superando volentieri la soglia del “mistero” con argomentazioni ridicole (io la chiamo “archeologia al condizionale”, dei “sarebbe”, “potrebbe darsi”, “si tratterebbe di”…). A noi tocca il lavoro per un’informazione di qualità, accompagnati dal paziente impegno di storici e archeologi che hanno la buona abitudine galileiana di portare le prove di quanto affermano.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”