Archeologia Viva n. 2 – novembre/dicembre 1988
pp. 34-43
di Riccardo Francovich
A Rocca San Silvestro nei pressi di Campiglia Marittima è in corso uno dei più estesi scavi medievali del Mediterraneo
Oggetto della ricerca è un insediamento specializzato nell’intero ciclo della estrazione e lavorazione dei metalli
Rocca San Silvestro: un paesaggio selvaggio immerso nella macchia mediterranea, apparentemente privo di vita. Si trova in Toscana, sulle pendici del Montecalvi, a pochi chilometri da Campiglia Marittima, in provincia di Livorno.
Qui, su un picco roccioso eroso da un intenso lavoro di estrazione, sono state rinvenute le monumentali rovine di un villaggio medievale di minatori e di fonditori di metalli.
Rocca San Silvestro non è lontana (circa trenta chilometri) dal fulcro della produzione di rame e argento: il notissimo bacino fra Montieri e Massa Marittima, il cui statuto minerario è uno dei più antichi d’Europa. Siamo inoltre nell’entroterra di Populonia, e non è escluso che proprio questa città, prima di diventare il grande centro siderurgico etrusco legato alle risorse elbane, avesse un ruolo nella lavorazione e commercializzazione di quanto si estraeva dalle colline metallifere continentali.
Per comprendere l’importanza dello scavo a Rocca San Silvestro, bisogna ricordare innanzitutto che la storiografia guarda con sempre maggiore interesse i problemi del rapporto fra le attività produttive e le forme e i modi del popolamento medievale.
In Francia, ad esempio, la vita del villaggio medievale di Montaillou sui Pirenei è stata ricostruita esemplarmente da E. Le Roy Ladurie, il villaggio agricolo di Rougier in Provenza è stato scavato da Gabrielle D’Archimbaud per oltre un decennio, mentre la comunità di fonditori e minatori di Brandes sull’Alpe d’Huez è da oltre nove anni oggetto di ricerche archeologiche sistematiche.
In particolare, soltanto di recente il ruolo fondamentale dell’attività mineraria e metallurgica nella società medievale agricola e cittadina, soprattutto per quanto concerne l’edilizia e l’industria “guerriera”, è stato collocato, specialmente dagli storici delle “Annales”, al centro dell’interesse. […]