Archeologia Viva n. 2 – novembre/dicembre 1988
di Piero Pruneti
In cinquecento al San Michele di Roma
Si è trasformato in una grande festa l’incontro di presentazione della nuova serie di Archeologia Viva svoltosi gli ultimi di settembre al San Michele di Roma, presso il Ministero dei Beni Culturali. Occupavano la Sala ex Stenditoio cinquecento persone, fra cui tanti nomi eccellenti della cultura, venute per testimoniare stima ed affetto verso il primo periodico italiano di archeologia che risorgeva dalle proprie ceneri.
In questo senso si può parlare di festa – la festa della rinascita – a proposito di una serata dal programma sobrio e impegnato, in cui la nuova immagine della rivista ha fatto da sfondo a una serie di interventi (hanno parlato Francesco Sisinni, direttore generale del Ministero ospite, e Lorenzo Quilici, decano del Comitato scientifico, mentre il ministro Vincenzo Bono Parrino ha fatto pervenire un caloroso telegramma di auguri) rivolti soprattutto a sottolineare lo stretto legame che deve unire il momento della ricerca a quello della difesa attiva del patrimonio archeologico e il momento dello studio a quello di una divulgazione chiara e tempestiva.
Personalmente ho voluto ricordare, e ricordo, l’impegno di “Archeologia Viva” a rimanere fuori dalle diatribe che spesso chiudono il mondo dell’archeologia in compartimenti stagni, per essere davvero la rivista di tutti, fatte salve ovviamente le ragioni del rigore scientifico.
Ha concluso l’incontro al San Michele Folco Quilici, di cui abbiamo potuto vedere l’ultimo film (bellissimo) sui Fenici: «Anche i miei documentari – ha detto il regista – sono archeologia viva, perché partendo dai risultati dell’indagine archeologica cerco di ricostruire il passato negli attimi stessi della sua esistenza, utilizzando un messaggio che non escluda nessuno».
Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”