Neandertal e Sapiens: contaminazioni nel norditalia Preistoria europea

Archeologia Viva n. 206 – marzo/aprile 2021
pp. 24-33

di Marco Peresani e Davide Delpiano

La difficile e controversa questione su possibili contatti interattivi fra gli antichi abitatori d’Europa e gli ultimi arrivati (la nostra specie) si sta incrociando con le ricerche in corso in due siti paleolitici del Veneto dove emergono prove concrete di contaminazione culturale fra le due specie

Lo abbiamo scritto su questa rivista nell’ormai lontano 2009, nell’articolo “Ultimi Neandertal primi Archimede” (AV n. 137) descrivendo uno dei momenti più intriganti dell’evoluzione umana: l’arrivo di Homo sapiens e l’incontro con il nativo Neandertal. Si tratta di un passaggio intensamente dibattuto da paleoantropologi, archeologi, biologi evoluzionisti e molti altri specialisti delle Scienze del Quaternario.

Un consesso impegnato nel proporre le ipotesi più calzanti per spiegare la scomparsa degli autoctoni, le loro interazioni culturali con i nuovi arrivati, le forme della comunicazione simbolica. Il tutto sotto l’incalzare delle variazioni climatiche, così frequenti e austere nel periodo di cui stiamo parlando, tra 47 e 40mila anni fa.

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