Volterra: ecco l’anfiteatro che non c’era Nuove scoperte

Archeologia Viva n. 206 – marzo/aprile 2021
pp. 14-23

di Elena Sorge; scheda di Valeria D’Aquino

L’antica e potente città etrusca della provincia di Pisa scopre ora tutta la sua importanza anche in età romana avendo ritrovato il monumento che non poteva mancare in una metropoli degna di considerazione nell’ambito dell’Impero

Lanfiteatro nell’immaginario collettivo è da sempre uno dei monumenti più rappresentativi dell’architettura pubblica romana. Era il luogo dei ludi, i giochi sanguinosi dei gladiatori, e delle venationes, le cacce agli animali esotici catturati in Africa e liberati nell’arena, delle grandi folle urlanti, delle alte personalità che vi assistevano insieme al popolo.

A Volterra, in località Vallebuona, era già noto uno splendido teatro, rimesso in luce a partire dalla metà del Novecento e tutt’oggi usato per le rappresentazioni. Ma di un anfiteatro fino a poco tempo fa nessuna traccia.

Anche per questa ragione, il ruolo di Volaterrae – città della Regio VII Etruria nella suddivisione amministrativa della Penisola voluta da Augusto – risultava, almeno nella letteratura archeologica, assai ridimensionato rispetto ai fasti della precedente Velathri etrusca: senza il suo anfiteatro una città romana non poteva essere davvero importante.

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