News

Pigmei e animali selvatici a Pompei

23 febbraio 2021


Mai visto così

Pompei. Al termine di un importante restauro sugli apparati decorativi, torna a splendere il grande affresco del giardino della Casa dei Ceii.

La pittura che orna la parete di fondo del giardino di questa dimora al centro mostra una scena di caccia con animali selvatici, mentre sulle pareti laterali si scorgono paesaggi egittizzanti popolati di Pigmei e animali del Delta del Nilo.

Si tratta di soggetti ricorrenti nella decorazione dei muri perimetrali dei giardini pompeiani, al fine di ampliare come un’illusione le dimensioni di tali spazi ed evocare all’interno degli stessi un’atmosfera idilliaca e suggestiva.

In questo caso, con ogni probabilità, il tema delle pitture testimoniava anche un legame e un interesse specifico che il proprietario della domus aveva per il mondo egizio e per il culto di Iside, particolarmente diffuso a Pompei negli ultimi anni di vita della città.

Degrado e umidità

L’affresco prima del restauro 

Negli anni a causa della mancanza di una adeguata manutenzione e all’utilizzo di pratiche di restauro non idonee, si era assistito al progressivo degrado dei dipinti e danneggiamento degli affreschi, soprattutto nelle parti basse dove maggiormente influisce l’umidità. Oggi anche mediante l’utilizzo del laser, sono state ripulite porzioni importanti del dipinto, soprattutto nella parte relativa alla decorazione botanica dell’affresco, mentre le parti abrase del dipinto sono state recuperate attraverso un ritocco pittorico puntuale.

Storie di Casa…

La Casa dei Ceii, scavata tra il 1913 e il 1914, rappresenta uno dei rari esempi di dimora antica di età tardo-sannitica (II sec. a.C.). La proprietà della domus è stata attribuita al magistrato Lucius Ceius Secundus, sulla base di una iscrizione elettorale dipinta sul prospetto esterno della casa. La facciata, con il suo rivestimento a riquadri in stucco bianco e l’alto portale coronato da capitelli cubici, è esemplificativa dell’aspetto severo che doveva avere una abitazione di livello medio d’età tardo sannitica (II sec. a.C.).

Al centro dell’atrio tetrastilo, peculiare è la vasca dell’impluvio, realizzata con frammenti di anfore posti di taglio, secondo una tecnica diffusa in Grecia ma che Pompei trova solo un altro confronto nella casa della Caccia Antica.


Foto Luigi Spina